La mostra "La Memoria delle Stazioni", realizzata da Archivio Luce Cinecittà in collaborazione con Fondazione FS Italiane, sarà visitabile in Italia dal 16 settembre al 1° novembre presso l'Auditorium Parco della Musica di Roma.
Documenti eccezionali e preziose immagini dell'Archivio Luce - arricchite con alcuni scatti della Fondazione FS - si legano a racconti di grandi scrittori per ricostruire, attraverso il punto di vista privilegiato delle stazioni ferroviarie, la storia del Paese in una mostra unica ed emozionante. E se il "com'era" è affidato a questo prezioso materiale di archivio, il "com'è" è offerto dallo sguardo d'autore di una giovane fotografa, Anna Di Prospero, che ha riletto con i suoi scatti unici, realizzati appositamente per il progetto, le stesse stazioni ferroviarie, offrendone una lettura contemporanea e per la prima volta femminile. Dopo Roma, la mostra girerà per il mondo. Prima tappa Parigi a metà gennaio.
Le stazioni hanno una memoria, anche se le persone ci passano per lo più frettolosamente. È una memoria dinamica che vive della scia di quello che è passato e che si proietta verso quello che sta partendo o partirà.
Non è un caso allora che la mostra "La Memoria delle Stazioni" sia la prima curata interamente dalla nuova Presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia, e diventi una sorta di manifesto del suo nuovo corso, che punta a fare cultura e non a custodirla semplicemente.
Da qui la natura polifonica di questa originale mostra - allestita dal 16 settembre al 1° novembre all'Auditorium Parco della Musica di Roma come prima tappa di un percorso itinerante in numerosi Paesi del mondo - che vede al suo interno diversi elementi che si intersecano nel generare nuovi contenuti e plurimi punti di vista.
Da una parte c'è l'immenso patrimonio di documenti e immagini dell'Archivio Luce - uno dei più ricchi in assoluto e in continua espansione, memoria audiovisiva del '900 d'Italia e del Mediterraneo - potenziato da scatti provenienti dalla Fondazione FS, Ferrovie Statali, che per comprendere il nostro Paese ci regalano, secondo percorsi di selezione originali, visioni nuove di quel punto di vista privilegiato che sono le sue stazioni ferroviarie.
Dall'altra parte ci sono i racconti di alcuni dei maggiori scrittori dei nostri giorni che, nel far rivivere il ricordo della stazione della loro città, mettono a confronto memoria privata e memoria pubblica, regalando contributi straordinari. Si tratta di: Mauro Covacich per Trieste; Gaia Manzini per Milano; Tiziano Scarpa per Venezia; Enrico Brizzi per Bologna; Sandro Veronesi per Firenze; Melania Mazzucco per Roma; Valeria Parrella per Napoli; Nadia Terranova per Messina.
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