Il Consiglio dell'Unione Europea di giovedì 13 giugno ha adottato in via definitiva l'atteso Regolamento TEN-T che ridefinisce la mappa delle grandi Reti di Trasporto Europee. Il lungo e complesso negoziato, condotto dal MIT, guidato dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro Matteo Salvini, consolida il ruolo dell'Italia quale hub logistico euromediterraneo. Sono 5 infatti i corridoi europei di trasporto che interessano la penisola: il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, che attraversa l'Europa da nord a sud; il Corridoio Mediterraneo, che taglia il continente in orizzontale e arriva in Ucraina; il Corridoio Mare del Nord - Reno - Mediterraneo, che unisce Genova ai porti del Nord Europa; il Corridoio Mar Baltico - Mar Adriatico, arricchito, sul lato italiano, dal prolungamento della "Dorsale Adriatica" fino a Bari; e il nuovo Corridoio dei Balcani Occidentali, cui l'Italia è connessa da nord, grazie all'inserimento della sezione "Trieste - Lubiana", e da sud, con la nuova tratta "Bari - Durazzo - Skopje - Sofia". Soddisfazione del Ministro Salvini.
Dalla prospettiva italiana, sono stati ottenuti risultati fondamentali per il ruolo strategico del Paese a cominciare dalla rinnovata configurazione della rete nazionale. Tra le principali rilevanti novità, si registrano l'inclusione del porto di Civitavecchia quale porto di Roma nella rete Centrale (attesa dal 2013) e il nuovo tracciato del Ponte sullo Stretto di Messina. Particolarmente positivo anche il risultato per l'Italia sul fronte ferroviario.
Sono state definite poi due direttrici merci lungo le dorsali costiere e una direttrice passeggeri nell'asse Centrale e riallineate le vie di accesso al valico del Brennero e alla linea Torino - Lione, nonché riconfigurata la linea Venezia - Trieste quale adeguamento dell'esistente, tutte facenti parte della rete Centrale e dei tracciati dei Corridoi corrispondenti.
Molte sezioni sono state elevate a rango della rete Centrale "estesa", entrando a far parte dei tracciati di Corridoio; in rete Centrale e nel Corridoio corrispondente, è entrata la sezione ferroviaria "Novara - Seregno" quale bypass del nodo di Milano e, a sud, la sezione ferroviaria alta velocità "Battipaglia - Praia".
È stato, in aggiunta, ottenuto l'inserimento di numerose sezioni ferroviarie in rete Globale: ad esempio la chiusura dell'anello ferroviario nel sud della Sicilia che collega i nodi di Caltanissetta, Agrigento, Licata, Gela, Pozzallo e Siracusa, le sezioni "Aosta - Chivasso", "Brindisi - Taranto" e le tre sezioni transfrontaliere "Fossano - Cuneo - confine francese - Ventimiglia", "Fortezza - confine austriaco (linea della Val Pusteria)" e "Gorizia - confine sloveno"; è stata, altresì, inclusa la parte mancante della sezione stradale e ferroviaria della linea Jonica nella rete di rango Globale in Calabria e l'ultimo miglio stradale al nodo urbano di Campobasso. Anche i nodi sono stati ampliati con l'inserimento di ulteriori 7 nuovi porti in rete Globale: Capri, Ischia, Ponza, Porto Empedocle, Porto Santo Stefano e Procida e Villa San Giovanni affiancato a Reggio Calabria. Tra i terminali merci se ne evidenziano 4 in rete Centrale: Fernetti, Santo Stefano di Magra, Agognate affiancato a Novara e Segrate a Milano e 12 in rete Globale (Busto Arsizio-Sacconago insieme a Gallarate, Bergamo Cortenuova, Cremona PLB e Piadena, Faenza, Foggia Incoronata, Forlì Cesena Villa Selva, Marzaglia, Ortona, Castelguelfo insieme a Parma già esistente, Pordenone e Portogruaro).
La rete italiana Globale vede poi l'inclusione di 3 nuovi aeroporti (Isola d'Elba, Perugia e Rimini in sostituzione di Forlì) e l'esclusione di Brescia. Si è ottenuto, infine, l'incremento della rete dei nodi urbani salita a 50 unità rispetto ai 9 nodi attualmente presenti.
Le infrastrutture che appartengono alla rete TEN-T, oltre a godere di ampia visibilità ed essere riconosciute ad alto valore aggiunto europeo, sono eleggibili per i finanziamenti europei, in quanto obbligate a rispettare requisiti infrastrutturali ambiziosi e sfidanti, sia dal punto di vista tecnico che finanziario. Il testo licenziato dal Consiglio entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea.
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