Cessione linea alta tensione, privatizzazione, evoluzione del TPL, nuovo assetto del settore merci ed internazionalizzazione dei servizi ferroviari. Questi gli argomenti trattati nell'incontro avvenuto tra gli AD del Gruppo FS e Trenitalia con le organizzazioni sindacali.
Si è tenuto il 4 febbraio l'incontro con l'Ing. Renato Mazzoncini nuovo Amministratore Delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato. Presente anche la Dottoressa Barbara Morgante A.D. di Trenitalia S.p.A.
Il dott. Mazzoncini ha illustrato alle Organizzazioni Sindacali le linee guida societarie che interessano tutte le Società del Gruppo.
In apertura ha relazionato rispetto alla cessione delle linee ad Alta Tensione cedute a Terna con un ricavo per il Gruppo FSI di 772 milioni di euro, di 500 da reinvestire all'interno dell'Azienda e 272 rimessi ad R.F.I. per il finanziamento del contratto parte investimenti.
Rispetto alla Società Grandi Stazioni, il progetto prevede la scissione delle attività e patrimonio con la con conseguente creazione di un'altra Società di cui il Gruppo FSI ne deterrà il 60%. La Società verrà poi definitivamente ceduta.
La relazione dell'A.D. è proseguita anticipando le quattro linee guida contenute nel prossimo piano industriale.
E' in via di definizione la nuova legge che regolamenterà il Trasporto Pubblico Locale - normativa che aggiornerà profondamente l'attuale legge 422.
La nuova normativa, tra le altre, regolamenterà l'accesso alle gare di affido del trasporto regionale, snellirà le norme per il rinnovo del parco rotabili. Considerando che F.S. attualmente disimpegna l'85% dei servizi di trasporto su ferro e il 5% di quello su gomma, sarà fondamentale che la nuova legge assicuri livelli di sostenibilità del servizio adeguati nonché regole di accesso che prevedano, quale elemento essenziale, la reciprocità di ingresso sui mercati esteri.
Rilevante è la posizione delle Regioni che ancora non hanno rinnovato l'affido del servizio con Trenitalia. Per queste realtà, in assenza di rinnovo, dal 2017 sarà obbligatorio procedere con le gare.
Il nuovo piano industriale confermerà la costituzione di una nuova Società, di intera proprietà del Gruppo Ferrovie dello Stato, dedicata al trasporto delle merci.
Viene confermato in toto il progetto di fusione delle Società del Gruppo di agiscono in tale ambito produttivo (Cargo Trenitalia - FS Logistica - Tx), gli investimenti da effettuare nel prossimo quadriennio (500 milioni), nonché l'esigenza di nuovi strumenti di flessibilità lavorativa da applicare ai dipendenti del settore. Al termine della ricollocazione in altre Imprese del Gruppo dei lavoratori ritenuti eccedenti e dell'utilizzo delle cautele scaturenti dal fondo di solidarietà per i lavoratori di FS, nella nuova Società confluiranno circa 4000 lavoratori.
Il nuovo piano industriale concentrerà l'attenzione sulle nuove opportunità di business che offrono i mercati internazionali, sia per quanto attiene i servizi di trasporto sia per le opere di ingegneria ferroviaria ‐ per le quali il Gruppo ha dimostrato di essere tra i soggetti più competenti in ambito globale.
Non è ipotizzabile una privatizzazione del Gruppo FSI, neanche di parte. E' possibile, qualora si raggiungano livelli di redditività competitivi, immettere sul mercato azionario un quota della holding, a condizione che la quotazione sia condizionata ad un massimo di possesso di quote pari al 3%; ciò per evitare che si creino posizioni di controllo dell'azienda e quindi di un servizio di pubblica utilità. La rete non verrà quotata e il patrimonio resterà ad RFI.
Anche la redditività dei servizi a mercato (Frecce) è alterata rispetto ai reali ricavi, poiché pur in presenza di un indice di redditività dell'11%, il settore è esposto per investimenti pari ad un miliardo e duecentocinquanta milioni di euro di debiti dovuti alla commessa dei nuovi treni Frecciarossa 1000.
Pertanto il Gruppo si esporrà al mercato azionario solo in caso di certezza di successo
dell'operazione.
Le Organizzazioni Sindacali in fase di replica hanno osservato che:
- il CCNL è scaduto e che adeguamenti alla normativa contrattuale sono possibili solo in quell'ambito;
- occorre avere contezza del nuovo Piano Industriale per avere un quadro complessivo dei
progetti aziendali;
- e' urgente un intervento di FS rispetto al problema dei cambi appalto, poiché alcune Ditte ‐ ignorando l'art 16 bis del CCNL A.F. ‐ costringono i lavoratori al licenziamento e alla successiva riassunzione, così da imporre un nuovo rapporto di lavoro che comprende le clausole del jobs act;
- le buone performance riscontrate nei bilanci del Gruppo meritano che si eroghi il premio di risultato ai propri dipendenti.
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