Dalla stazione ombra di Pontelungo (in galleria) si giunge al borgo di Pietramarina, centro di pesca e traffico marinaro. Non manca la chiesa, il ristorante tipico (molto frequentato), lo scalo al porto ove scaricano e caricano piccole navi e chiatte.
Dopo Pietramarina la linea elettrificata sale con un percorso scavato per la gran parte in galleria e dopo aver attraversato anche campi coltivati e vigneti giunge a Bucchese, il primo dei paesi situati nella valle.
Importante centro commerciale e industriale, Bucchese è sede delle Industrie Conserviere Franceschini che inscatolano non soltanto il pesce proveniente da Pietramarina ma anche carne bovina che giunge da tutta Italia tramite carri bestiame. Le stesse Industrie Franceschini hanno da qualche tempo commercializzato il pregiato vino locale, facendolo conoscere anche all'estero: il "Bucchesino" rosso, e il "Pambiano", bianco tipico della valle.
Sebbene le industrie conserviere assorbano molta mano d'opera, molti cittadini di Bucchese lavorano a Pietramarina, sicchè c'è un discreto traffico pendolare ben sopportato dai treni della linea, puntuali e ad orari coincidenti con le necessità degli utenti.
Da Bucchese la linea prima della guerra raggiungeva Pietrasecca ma i danni dell'ultimo conflitto non hanno consentito la ripresa del traffico in tale direzione. Bucchese è perciò divenuta stazione di testa dalla quale si origina la linea che prosegue, salendo, lungo il corso del fiume che nei millenni ha scavato quella che oggi è la Val Pambiana. La strada ferrata, non elettrificata, sale per diversi kilometri, prima tra campi ridenti e vigneti, poi ai fianchi di un'alta montagna (Monte Morello) fortificato nel tardo Medio Evo con numerosi castelli di cui oggi rimangono le vestigia.
L'ardita linea ha necessità di opere d'arte di qualche importanza per giungere, nuovamente tra campi ridenti e ben coltivati, a Pambiano. Tale località ha subito nel secondo dopoguerra un importante sviluppo industriale con un mobilificio che richiede un discreto traffico merci, ma ancor di più con le Officine Meccaniche Pambianesi che sviluppano un traffico merci pesante e costante, tanto da richiedere lo stazionamento di una macchina da manovra.
Ma la località che genera il maggior traffico ferroviario merci della valle si trova ancora più in alto, a Monte Sant'Alberto, sede delle più importanti industrie della zona: il Molino Cooperativo Pambianese e la Cartiera Valpambiana. Il primo richiede settimanalmente numerosi carri tramoggia carichi di grano mentre la seconda origina un notevole traffico di carri carichi di legname in arrivo e carri chiusi per i prodotti cartacei in partenza.
Anche il traffico viaggiatori è andato aumentando negli ultimi anni di pari passo con l'aumento del numero delle maestranze impiegate nelle industrie locali. A Monte Sant'Alberto si è dovuta perciò costruire una fermata per il migliore servizio di questi viaggiatori. Per contro nei giorni festivi, quando gli impianti non lavorano, il traffico su quest'ultima parte della linea è pressoché nullo.
Un discreto traffico viaggiatori si svolge invece nei giorni festivi nel breve tratto di linea che da Pambiano porta a Fontenuova, rinomato centro turistico, sede di stabilimento termale rinomato fin dall'antichità.
Il plastico è stato presentato sulla rivista I Treni (Editrice Trasporti su Rotaie-Salò) sul n° 44 (novembre 1984) e sul n° 196 (settembre 1998) ai quali si rimanda per ulteriori informazioni.
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