Al vero, i carri coperti atti al trasporto merci e derrate alimentari della serie Fma, nascono nel 1952 per risolvere la pressante necessità di aumentare nel modo più celere ed economico possibile, la capacità di carico di oltre quattromila carri. Proprio grazie alla semplice sostituzione dell'imperiale, e relativa modifica delle testate, di comuni carri F del 1925 e 1928, la capacità di carico degli "F a Monta Alta" (da cui la propria sigla, in seguito mutata in Ghms) raggiunge i 52 mc, permettendo alle FS, di aumentare la propria offerta di trasporto di oltre 40000 mc mantenendo virtualmente immutato la consistenza del proprio parco merci.
La modifica, avvenuta in distinte officine, ha interessato carri delle serie con e senza garitta, con varianti pressocchè ininfluenti se non nella dotazione delle ferramenta d'origine (trazione continua o discontinua), altezza del piano di carico (dovuto alle molle di sospensione di tipo 602 o 554-u), lunghezza dello spiovente del vano carico, ecc, pur mantenendo le principali caratteristiche (passo di 4500 mm, altezza di 3903 mm) comuni.
Con la consegna dei carri Fma, Mgm sembrerebbe concludere il programma dei classici carri coperti italiani proposti nel proprio primo catalogo. Il modello esaminato, già a un primo colpo d'occhio, sembra essersi avvalso di tutta quella serie di migliorie che il produttore nazionale ha perseguito e colto, grazie soprattutto alla disponibilità di molti gruppi modellistici italiani e non. Fra questi spiccano le richieste da parte del "mercato" tedesco di assali in tutto metallo, e l'impiego di plastica più flessibile (quindi più resistente) per le riproduzioni di leveraggi e predellini da parte degli appassionati francesi.
Il modello del primo Fma proposto (entro i primi mesi del 2005 dovrebbe essere commercializzata la versione con garitta, attualmente in preparazione, e le varianti per l'epoca IV) appare calibro alla mano in perfetta scala 1/87. Le differenze tra le misure della tavola 24 edizione del 59 delle FS e le misure rilevate al vero, possono essere riconducibili al fatto che il carro oggetto delle misure da parte dell'ufficio tecnico poteva essere in uso come deposito e quindi carico oltre la capacità consentita. Detta ipotesi è peraltro la più attendibile viste le fotografie eseguite al carro, dalle quali si evince una posizione non completamente rilassata delle sospensioni stesse.
Misure su TAV 24 ed. '59 FS | Misure rilevate al vero | Misure del modello | ||
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Reale | H0 | |||
Altezza dal piano del ferro | 3.903 mm | 3.870 mm | 44,5 mm | 44,2 mm |
Altezza cassa + tetto | non specificata | 2.980 mm | 34,3 mm | 34,3 mm |
Lunghezza cassa | 8.000 mm | 8.085 mm | 92,9 mm | 93,00 mm |
Lunghezza complessiva | 9.150 mm | 9.155 mm | 105,2 mm | 105,00 mm |
Larghezza esterna cassa | Non specificata | 2.700 mm | 31,00 mm | 30,8 mm |
La versione proposta è quella riconoscibile dallo spiovente di tipo "corto", e si distingue principalmente per la corretta riproduzione delle testate (imprecisa quando non fantasiosa su alcune produzioni artigianali) e relative travi di rinforzo.
Completamente nuovo è lo stampo (e non potrebbe essere altrimenti vista la diversa geometria del tetto) bene inciso e dotato di dettagli normalmente ignorati da altri produttori (come le bocchette di trazione e relativi ganci). Ben calettato appare il tetto (non più fissato da quattro incastri d'estremità) ma soprattutto la sagoma generale del carro che ben si accosta ai classici, e alla lunga un poco monotoni "F", che sicuramente verrebbero a giovare di una composizione mista (come al vero).
Impeccabile la tampografia, considerando anche la difficoltà resa dalla riproduzione delle foderine di legno, mentre perdonabile è l'assenza di alcuni ritocchi di colore nero assenti sui piatti dei respingenti e sulle quattro lavagne. Tale piccola mancanza, riscontrabile comunque nella quasi totalità delle produzioni industriali, è facilmente rimediabile da parte del modellista stesso, felice soprattutto di sapere che il "risparmio" delle tampografie incide sul costo finale di un modello ben oltre l'immaginabile.
I carri Fma già in distribuzione sono al momento disponibili nelle sole versioni ambientate in epoca III, e dotati di ganci di tipo realistico (ad innesto Nem) per composizioni bloccate. Auspicabile per il futuro la realizzazione di una versione "sporcata" così come già fatto (senza variazioni di prezzo!) per i precedenti carri Ghm a foderine di legno verticali.
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