Vi presento la mia prima costruzione di un edificio ferroviario in cartoncino. Gran parte della mia esperienza modellistica me la sono fatta dipingendo soldatini, ma il vero e primo grande amore è sempre stato il fermodellismo.
Volendo costruire un piccolo diorama dove esporre qualche vagone merci, ero andato alla ricerca dello scalo merci in scatola di montaggio, prodotto un tempo dalla Rivarossi. Dopo estenuanti ricerche nei negozi di Genova, ho dovuto abbandonare l'impresa perché l'articolo che avevo in mente risultava introvabile per le note vicende della casa comasca. Anche la ricerca su internet di qualcosa di analogo nella produzione di ditte artigianali non ha dato i risultati sperati in termini di qualità attesa.
Grazie alle riviste del settore scopro che è possibile autocostruire quasi tutto ciò che si vuole, con pochi soldi (il massimo per un genovese come me) e con molta pazienza.
Per la realizzazione di questo modello mi sono ispirato ad una foto di un vero magazzino merci personalizzandolo nelle dimensioni visto che nella realtà se ne possono trovare un'infinità di varianti ma tutti accomunati da uno stesso stile costruttivo.
Per la realizzazione ho utilizzato cartoncino da 2 mm. di spessore, carta abrasiva superfine, biglietti da visita di vario formato e spessore, listelli di legno da 1x2mm, tondino di rame da 2 mm ed ovviamente colla vinilica e acrilica a seconda dei casi.
Dopo aver ritagliato le pareti e ricavato le porte, le ho rivestite con la carta abrasiva che oltre a simulare bene l'intonaco dà consistenza ed è una buona base per la successiva dipintura con colori acrilici.
All'interno un rettangolo di cartone aiuta a tenere in squadra le mura perimetrali. Il rosone l'ho realizzato con una normalissima rondella di rame sulla quale ho dato una mano di cementite per far aderire il colore.
Il lavoro più impegnativo e che ha messo a dura prova la mia pazienza è stata la realizzazione del tetto con oltre 800 minuscole tegole che ho ritagliato, sagomato e collocato una ad una. Tanta fatica, ma il risultato finale mi ha dato altrettanta soddisfazione!
Nella parte inferiore degli sbalzi del tetto ho riprodotto le assi di legno utilizzando un semplice punteruolo. Per i sostegni esterni del tetto mi sono avvalso di un listello di legno tipico del modellismo navale. Le merlettature sulle due testate e la grondaia sono anch'esse in cartoncino, mentre gli scarichi della grondaia sono in rame tagliato a misura e saldato a stagno.
Per realizzare la rampa dello scalo merci ho impiegato la stessa tecnologia: la struttura è stata rivestita con la solita carta abrasiva, che qui simula bene l'asfalto, mentre i lati sono stati "tappezzati" da rettangolini di carta che daranno l'idea delle pietre. Per la colorazione ho usato dei normalissimi colori acrilici con diverse tonalità. Per dare la tridimensionalità al colore stendo prima quello di base, schiarisco le parti più esposte, come gli angoli e le parti alte, scurisco tutti i punti rientranti e meno visibili. Qualche lavaggio di colore ad olio, assieme ad altri deliziosi particolari come le lampade ad incandescenza e le screpolature nel muro, completano la decorazione di questo modello.
Il paesino citato nelle tabelle esiste davvero e si trova nei pressi della ferrovia per Domodossola, ma è privo di una stazione propria.
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