Se per la scala H0 l'autocostruzione di un modello può essere considerata un vezzo per allontanarsi dalla produzione commerciale, in altre scale spesso diventa obbligatorio industriarsi per completare la propria ferrovia. E' questo il caso della mia torre piezometrica realizzata, come tutti i miei modelli, in scala 1/32.
Da elementi in resina di produzione commerciale, o realizzando un campione in legno, ricavo uno stampo in silicone che mi consente di clonare l'originale nelle copie che mi sono necessarie. In questa maniera sono state realizzate le otto pareti che costituiscono la mia torre.
Per la realizzazione dei vari pezzi si possono utilizzare sia resine poliuretaniche che terracotta liquida. Preferisco la seconda perché le prime contengono idrocarburi aromatici e quindi devono essere utilizzate esclusivamente all'esterno. Non bisogna lasciarsi influenzare dalle scritte "senza odore" o "possono essere usate in casa aprendo bene le porte" in quanto per anni rilasciano elementi cancerogeni. Al contrario la terracotta liquida è innocua.
Per la torre ho realizzato tre stampi grandi con 8 elementi ognuno (le otto pareti dei tre piani), uno stampo per le travature interne e dettagli esterni. Uno specifico stampo è stato impiegato per le varie finestre e la porta mentre per il tetto ho impiagato lastre di plexiglass. Per il parafulmine a banderuola è stato necessario realizzare uno stampo bivalve.
Gli elementi realizzati in terracotta si incollano facilmente con la colla vinilica mille chiodi. Dopo aver assemblato le varie parti, procedo alla stuccatura delle connessioni tra le pareti.
Si decide se lasciarla al naturale stuccando le fughe tra i mattoncini con malta. In questo modo il colore cambia con l'umidità ed il tempo come la vera. Oppure si vetrifica con una pittura sempre base acqua.
Lavo il tutto con detersivo da piatti, stendo una pittura aggrappante per plastica e poi procedo con la verniciatura finale, per la quale utilizzo una pittura acrilica ad acqua con codice RAL (va benissimo anche quella a solvente). Una volta asciutta passo alla fase di patinatura con un acrilico nero e/o grigio per simulare la malta tra i mattoni e lo sporco del tempo.
Gli infissi vengono completati a parte con i vetri e successivamente incollati nella loro sede.
Le tubature interne sono realizzate con l'impiego di un tubo in pvc da irrigazione, con relativi rubinetti e raccordi.
Il serbatoio vero e proprio è un contenitore graduato della capienza di un litro e prevede uno sfogo per il troppo pieno.
Nella parte superiore del serbatoio e' presente un galleggiante collegato ad un interruttore che comanda la pompa Märklin a corrente continua (da anni non più prodotta: faceva parte del kit per realizzare la colonna idrica); lo svuotamento avviene aprendo il manettino della colonna acqua per rifornire le locomotive a vapore vivo e prende l'acqua da una tanichetta (si può realizzare un circuito in continuo con l'acqua che torna alla tanica e poi viene ripescata dalla pompa).
L'impianto di illuminazione e' realizzato con circuitino digitale integrato con led gialli, diodi e resistenze integrate nello stesso chip delle dimensioni di 0,5 per 1 cm (del prezzo di 2 ) per locomotive H0, funzionante sia a corrente continua che alternata in un range di 5-25 V.
Condividi: