ROMA - FS guarda al suo passato. Con una decisione senza precedenti è nata la Fondazione FS Italiane, volta a salvaguardare, preservare e valorizzare il patrimonio storico, tecnico, ingegneristico e industriale del gruppo di Villa Patrizi. Scopo della decisione del CdA di FS è consegnare alle generazioni future il progresso di oltre 100 anni di storia. In dote alla neonata Fondazione vanno circa 200 rotabili del parco storico operativo che spazia dalla trazione a vapore a quella elettrica passando per quella Diesel, con locomotive, automotrici ed elettromotrici, oltre a numerose carrozze e carri che hanno fatto la storia delle FS. A questo si aggiungono gli oltre 50 mezzi storici custoditi nel Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa nonché l'intera dotazione libraria ed archivistica del Gruppo.
Il compito della Fondazione sarà quello di valorizzare il Museo di Pietrarsa, nonché di gestire gli archivi storici: migliaia di fascicoli di carattere cartografico e fotografico relativi a progetti di ponti, gallerie e linee ferroviarie, disegni, progetti e immagini fotografiche di rotabili oltre alla presenza di un consistente numero di materiale video e cinematografico.
Ma l'aspetto più importante per gli appassionati sarà l'organizzazione da parte della Fondazione dell'attività dei treni storico-turistici. Infatti tutte le varie Associazioni di treni storici presenti nel territorio dovranno confluire nella struttura. Sono moltissime quelle presenti nel territorio che si occupano della preservazione e del restauro del materiale esistente e/o dell'organizzazione di treni storici e manifestazioni. Un esempio è il lavoro portato avanti dall'Associazione Rotabili Storici Milano Smistamento, che il 23 e 24 marzo organizzano in collaborazione con il FAI un "porte aperte" presso lo stesso deposito, dove saranno esposti i numerosi mezzi preservati in questa sede.
Ma cosa ne pensano della nascita della Fondazione FS Italiane le Associazioni storiche presenti nel territorio? E' soddisfatto Marco Schizzerotto, presidente del FerAlp team di Bussoleno. "Il mio è un giudizio positivo, non si poteva andare avanti come prima con tutta la gestione e i costi che ricadevano sulla Direzione Trasporto Regionale" ha detto Schizzerotto, che si augura anche una revisione delle normative per i treni e del catalogo dei costi: "Noi facciamo treni in Italia e in Francia, purtroppo oltr'alpe il costo dei treni è inferiore della metà rispetto all'Italia. Non possiamo sempre appoggiarci agli enti locali" ha concluso il presidente di FerAlp.
Stessa lunghezza d'onda a sud dello Stivale per Oreste Serrano, presidente dell'Associazione Treni Storici Puglia, anche se con qualche timore in più. "Non sappiamo ancora i contenuti di questa Fondazione, ma il mio è un giudizio positivo anche se temo come presidente che venga fatta una scrematura dei rotabili. Speriamo che non ne tocchino nessuno al sud" ha detto il numero uno dell'ATSP.
Per il prof. Serrano sono tre i primi passi concreti che dovrà fare questa Fondazione, una sorta di dichiarazione programmatica: "L'inizio dovrà essere un censimento di tutti i mezzi storici esistenti. Secondo punto nell'agenda dovrà essere l'abbassamento di almeno il 50% del costo dei treni storici, che sta diventando insostenibile. Terzo punto sarà una risistemazione delle normative di sicurezza con l'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria".
Tecnicamente i primi passi la Fondazione dovrebbe farli dopo l'estate, sarà la prova dei fatti a giustificare o meno l'ottimismo che regna nel mondo degli appassionati per il mantenimento della memoria storica delle gloriose Ferrovie Italiane.
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