ROMA - La costruzione del diorama ha avuto inizio nell'estate del 2002, quando finita la maturità, mi sono ritrovato con tanto tempo libero a disposizione. Lo spunto di tutto questo lavoro è un articolo del "maestro" Giuseppe Mutolo, pubblicato molto tempo fa su ITreni, in cui si spiegava la costruzione di un viadotto a 3 arcate con piloni inclinati longitudinalmente.
Viste le misure esigue della mia camera, la scelta per costruire questo diorama è caduta su una mensola posta sopra la scrivania.
Ho cercato di semplificare il progetto di Mutolo, rendendo perpendicolare l'asse dei piloni e riducendo le arcate da tre a due. Ho mantenuto le dimensioni invece per la costruzione della sede ferroviaria e dell'arcata a sesto ribassato.
Ho scelto un'ambientazione montana, con roccia viva che sporge dai vari angoli dei rilievi. Il viadotto è costruito con una base di legno, su cui sopra sono state incise, su uno strato di gesso, tutte le linee dei mattoni, inclusi quelli di sostegno dell'arcata. Agli estremi il paesaggio è chiuso da due grossi rilievi, che costringono la ferrovia in due gallerie, una con portale in pietra, a sinistra, e un'altra in mattoni, a destra.
Per entrambi i portali ho operato nella stessa maniera, ossia sagoma di legno, ricopertura con gesso, incisione dei mattoni. Per i rostri e per il muraglione di contenimento delle galleria in pietra ho usato la tecnica degli stampi: ho creato il modello e poi l'ho "immerso" in un piccolo cubo di comune silicone bianco. Il sistema è molto economico, veloce e facile!
Poco prima della galleria in pietra ho aggiunto due scambi di collegamento Peco (codice 100), purtroppo materiale di "riciclo". Il loro angolo di deviata di 10° li renderebbe qausi inutili in piena linea.
La palificazione è autocostruita, ad eccezione delle zampe di ragno che sono di Linea Model. Autocostruito è anche il portale di sezionamento, poco prima della galleria sulla destra. La linea di contatto della catenaria, invece, è realizzata con acciaio armonico da 1 mm di diametro.
Sebbene sia un po' antiestetico, possiede ottime doti di resistenza, durata e affidabilità nel tempo rispetto a una sezione inferiore. La fune portante e i pendini sono ottenuti da comune filo telefonico, sagomati e saldati a stagno alla linea di contatto. La vegetazione è un po' la nota dolente del diorama.
La famosa Teloxis Aristata non sono riuscito a reperirla qui a Roma, quindi mi sono dovuto arrangiare alla meglio con un'altra pianta. Da lontano l'effetto nel complesso però è più che soddisfacente.
Presente inoltre sulla linea un segnale semaforico ad una vela, anch'esso autocostruito.
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