Il TEE Breda di Lemaco
Per una volta in questa rubrica ci interessiamo di un rotabile poco diffuso sia al reale, per i servizi molto specializzati effettuati, che nel modellismo, a causa dell'esiguo numero di pezzi realizzati per questa produzione Lemaco. Siamo peraltro sicuri dell'interesse che desterà questo breve reportage fotografico, anche in vista della prossima uscita dello stesso modello a cura di altre case di più ampia diffusione sul mercato italiano.
Un ringraziamento a Nino Caldarella che ci ha consentito di ambientare degnamente il modello sul suo plastico.
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1. Vista laterale del complesso binato Breda.
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2. La pregiata confezione in attesa di mostrare...
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3. ...il suo prezioso contenuto. I modelli sono separati dalla spugna sintetica dell'imballaggio mediante un duplice foglio di plastica trasparente e carta velina.
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4. Schematico ma completo foglio di istruzioni: questa è la pagina dedicata alla ALn 442, sul retro analoghe informazioni per la ALn 448.
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5. Il certificato in tedesco.
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6. Finalmente sui binari, il primo passo da non dimenticare è l'accoppiamento elettrico delle due semi-unità, senza il quale il funzionamento del modello è interdetto. Una tacca bianca, da orientare verso il basso, indica la corretta disposizione della presa.
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7. L'estremità lato intercomunicante della ALn 448.206. Gli ambienti interni sono animati da un discreto numero di viaggiatori.
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8. Un particolare del carrello e della targa del costruttore.
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9. Un altro particolare della fiancata: da notare le bullonature sulle cornici dei finestrini, la porta di accesso con i mancorrenti riportati, le griglie nel sottocassa.
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10. La testata della ALn 448.
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11. E questa è l'altra estremità del convoglio. L'unico macchinista in cabina potrebbe apparire come un grave errore per un modello di questa classe, ma non è così: il "collega" si trova nella cabina dell'unità genella per un controllo di routine.
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12. Un confronto impietoso fra il nuovo modello in ottone di Lemaco e quello, datato, di Rivarossi. La foto nasconde la differenza di scala ma appare in piena evidenza la differenza delle forme, molto più convincente nel modello Lemaco.
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13. Un altro particolare della ALn 442.206. Dal cartello di percorrenza si apprende che abbiamo di fronte la carrozza 3 del TEE Mediolanum Milano-Verona-Innsbruck-München.
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14. Vista dal basso della ALn 442.206 con il particolare del carrello, al vero motorizzato, che nel modello è destinato a prendere corrente solo dalla rotaia destra. Da notare la fine riproduzione dei ponti primario e secondario al centro di ogni asse. E' stato omesso l'albero di trasmissione del moto fra i due ponti che sarebbe stato di intralcio per l'accessibilità della vite di fissaggio del carrello. Fra il carrello e la testata si nota la sede della vite di fissaggio della barra di accoppiamento in dotazione per eventuali trazioni multiple.
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15. Al centro del sottocassa troviamo la riproduzione del motore a sogliola, vanto della tecnica italiana del dopoguerra. Alla sua sinistra possiamo notare il turbocompressore, il cambio di velocità, l'invertitore di marcia e l'albero di trasmissione verso il ponte principale sul carrello. Dall'altro lato si notano il gruppo dinamo-compressore coi relativi serbatoi cilindrici, il serbatoio di carburante ed infine ventole e canalizzazioni dell'aria verso i radiatori per la refrigerazione dell'acqua di circolazione del motore.
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16. Particolare del carrello posteriore e dell'aggancio con l'altra semi-unità del treno. A destra del carrello si notano i tre micro interruttori che consentono di disabilitare le luci in testata, quelle in cabina e quelle dell'ambiente viaggiatori. Il carrello posteriore di ciascuna unità, solo portante nel prototipo reale, in questo modello è destinato a contenere la motorizzazione: un Escap 13N88 dotato di volani d'inerzia che a 12V assorbe 115mA. La barra di accoppiamento prevede tre fori. Il primo a destra, che garantisce una maggiore distanza fra le due automotrici, è destinato alla circolazione su plastici convenzionali con raggio minimo di 600mm. Il secondo è da usarsi per l'uso su plastici con raggi di curvatura molto generosi e con l'avvertenza di prestare la massima cautela percorrendo i rami deviati degli scambi commerciali. Il terzo è da impiegarsi solo per esposizione statica.
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17. L'impietosa vista dall'alto mette a diretto confronto la diversa qualità dei due convogli. Anche il tetto contribuisce a distinguere la ALn 442, dotata di cucina, dalla adiacente ALn 448 caratterizzata invece dal vano bagagliaio.
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18. Per finire, questo è il contenuto della bustina degli aggiuntivi: il particolare con le condotte freno può essere montato a patto di riservare il modello ad un mero uso espositivo o su plastici dai raggi di curvatura generosi. In dotazione anche una barra per l'accoppiamento fra due composizioni di automotrici e qualche ricambio per le minuscole viti che chiudono il modello.
Caratteristiche generali complesso ALn 442 + ALn 448
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|
Reale |
1/87 |
Rodiggio UIC |
|
B'2'+2'B' |
|
Anni di costruzione |
|
1957-1958 |
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Motori Diesel |
|
BRIF D 19 SB 12P |
|
Potenza di taratura |
kW |
2 x 340 |
|
Trasmissione |
|
Meccanica 5 velocità |
|
Lunghezza massima convoglio |
mm |
56.150 |
645 |
Larghezza massima |
mm |
2.950 |
34 |
Altezza massima |
mm |
3.750 |
43 |
Interperno |
mm |
18.500 |
213 |
Passo carrello |
mm |
3.000 |
34 |
Diametro ruote |
mm |
910 |
10,5 |
Numero motori |
|
2 |
2 |
Velocità massima |
km/h |
140 |
n.r. |
Autonomia |
km |
1.800 |
|
Massa in servizio |
kg |
104.000 |
|
Massa aderente |
kg |
54.000 |
|
Posti a sedere |
|
90' |
90' |
Modulo sedili |
mm |
1.950 |
22,5 |
Mario De Prisco - 04 aprile 2006
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