BARI - Due rotabili storici delle Ferrovie Sud Est sono partiti oggi da Bari per il Museo Ferroviario di Lecce, gestito da AISAF Onlus (Associazione Ionico-Salentina Amici delle Ferrovie). Saranno affidati agli stessi volontari che ne hanno curato il restauro estetico qualche anno fa, per quella che ora si prospetta un'esposizione statica permanente.
Il primo è la locomotiva Diesel-elettrica BB 169, in origine D343.1039 FS, ormai fuori uso da alcuni anni. Costruita nel 1970 per le Ferrovie dello Stato, fu presa a noleggio dalle FSE nel 1991 e acquistata definitivamente nel 1994. Dopo il restauro del 2014 si presenta in livrea verde magnolia/Isabella, con strisce divisorie argentate, fascioni e "baffi" frontali rosso segnale (stesso schema d'epoca FS).
Il secondo è il bagagliaio a due assi DU 951, di costruzione Stanga 1937, che con il restauro del 2012 ha riacquistato la livrea verde foresta, con telaio castano e imperiale alluminio.
L'invio è partito nel primo pomeriggio dal deposito di Bari Sud Est, trainato dalla locomotiva D.122.412, e sosterà per ricovero a Martina Franca. Da lì nella giornata di domani ripartirà per Lecce, dove sarà infine inoltrato sui binari del Museo tramite l'apposito raccordo nella stazione RFI.
Entrambi i rotabili, unitamente a cinque vetture di fabbricazione Carminati & Toselli (1936) e Breda (1947) in restauro a Martina Franca, avrebbero dovuto comporre il "Valle d'Itria Express". Il convoglio storico sarebbe stato gestito da AISAF Gruppo Bari (vedi Brevi ferroviarie del 16/04/2014) per affiancare e replicare il successo del "Salento Express", all'insegna del turismo lento e sostenibile su rete FSE, proponendo itinerari nell'area che comprende la Terra di Bari, il tarantino e la Valle d'Itria.
Tuttavia le recenti vicissitudini aziendali delle FSE, che hanno portato all'ingresso nel Gruppo FS e all'avvio del piano di risanamento, hanno anche bloccato tutte le attività e i progetti di AISAF basati sui treni storici. Uno stop motivato da evidenti questioni burocratiche e tecniche che necessitano di essere ridefinite, come ad esempio la manutenzione e la revisione dei rotabili storici (nessuna locomotiva è oggi in condizioni di efficienza).
La speranza è che, in una regione a fortissima vocazione turistica quale la Puglia, possa riaffermarsi quanto prima l'attenzione verso i treni storici come straordinaria opportunità per il territorio e la sua economia, seguendo i modelli virtuosi rappresentati da altre regioni d'Italia. Le esperienze pugliesi degli ultimi anni, benché sperimentali o comunque sporadiche, hanno rivelato un grande riscontro di pubblico e un enorme potenziale che non sono assolutamente da trascurare.
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