ASTI - Domenica 11 novembre due treni storici di Fondazione FS hanno celebrato la riapertura all'esercizio ferroviario turistico della linea tra Asti, Castagnole delle Lanze e Nizza Monferrato. RFI, su input della stessa Fondazione, ha ultimato le operazioni di recupero di oltre 45 chilometri di binari sospesi all'esercizio commerciale dal 2012.
Il primo treno, composto da cinque carrozze, più la vettura "Grillo" Vfrz, un carro Hcs-uvy ed un generatore Vrec è partito dalla stazione di Torino Porta Nuova, trainato dalla locomotiva E.646.158 in livrea storica, ed è giunto ad Asti, dove sul marciapiede adiacente al binario 6 c'è stata la cerimonia del taglio del nastro davanti alla doppia di locomotive a vapore - 940.041 e 625.177 - che hanno trainato il treno sul tratto di linea riaperto all'esercizio turistico in direzione Castagnole delle Lanze . Il secondo convoglio, allestito per sopperire alla grandissima richiesta di partecipazione all'evento, era composto da due vetture storiche del tipo Centoporte, due del tipo 45.000 ed il carro FDIz 149 "Carnera" trainate dalla locomotiva diesel D.445.1011, partito anch'esso dalla stazione di Torino Porta Nuova con fermate ad Asti, Isola d'Asti, Motta di Costigliole e Castagnole delle Lanze.
Dopo le manovre di inversione delle locomotive ai rispettivi treni, i convogli si sono mossi in direzione di Canelli, lungo la linea per Nizza Monferrato e Alessandria, dove nel piazzale antistante la stazione le autorità presenti a bordo hanno portato il saluto dei Comuni attraversati ed i viaggiatori hanno avuto circa tre ore di tempo per visitare la piccola mostra di fotografie, documenti, modelli e la locale fiera del tartufo.
Nel pomeriggio, i due treni hanno raggiunto Nizza Monferrato ed in questa stazione hanno trovato le locomotive E.646.158 ed E.632.030 ad aspettarli; la prima ha riportato le vetture del treno a vapore a Torino via Asti, mentre la seconda si è occupata del trasferimento delle locomotive. Dopo l'inversione di marcia, anche il treno con la D.445 ha fatto ritorno nel Capoluogo piemontese.
Una grande affluenza, circa 800 persone sui due convogli e molta partecipazione lungo i paesi attraversati dalle linee, hanno ribadito la forte volontà del territorio di riavere i treni sugli storici binari piemontesi che attraversano le Langhe in un paesaggio riconosciuto Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco. Per il momento le linee verranno percorse unicamente da treni turistici, ma si confida che per la primavera 2019 possa iniziare un servizio regionale tradizionale con orario cadenzato, per il momento limitato alla tratta Asti - Castagnole delle Lanze.
I lavori per la prosecuzione verso Nizza ed Alessandria del servizio regolare, sono vincolati dal completamento di interventi tecnici, in parte già effettuati fino a Nizza e da una completa ristrutturazione della linea fino a Cantalupo, dove si immette sulla Savona - Acqui Terme - Alessandria.
Da Castagnole ad Alba, invece, le prospettive sono più nebulose, in quanto è necessario affrontare la messa in sicurezza delle cinque gallerie presenti, tra cui la Galleria Ghersi di 1047 mt. nei pressi di Neive, e del consolidamento e ripristino dei tratti tra le gallerie dove si sono verificate nuove frane.
Nell'ambito di tale progettazione è emersa la necessità di attivare una serie di indagini ispettive e geognostiche che hanno comportato un ulteriore costo di oltre 1 milione di euro. Secondo quanto concordato nel Protocollo di Intesa, tra Regione Piemonte e RFI, quest'ultima sta' procedendo alla redazione della progettazione definitiva degli interventi, propedeutica all'inizio dei lavori di ripristino, con tempi, però, non ancora quantificati.
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