In relazione alle informazioni diffuse nell'odierno convegno "Italia dis . . . connessa" - mancanza di un'infrastruttura ferroviaria nazionale che consenta il trasporto di TIR e container di grandi dimensioni sui treni - Rete Ferroviaria Italiana precisa che nelle aree industriali che sviluppano il maggiore traffico merci (Nord Italia e Valle Padana) le sagome previste per gallerie e rete ferroviaria sono già in larga parte funzionali al passaggio dei treni caricati con container di grandi dimensioni (High Cube), dei semi-rimorchi e della cosiddetta "Autostrada viaggiante" (Tir fino a 4 metri di altezza, completi di motrice e rimorchio, caricati su speciali carri merci).
Sul corridoio Est-Ovest già non ci sono limitazioni di sagoma fra Trieste e Milano. Entro giugno saranno ultimi i lavori di adeguamento fra Milano e Torino.
Nonostante questi potenziamenti infrastrutturali nel Nord Italia e in Val Padana il traffico merci su ferro non ha registrato incrementi nell'ultimo anno.
Sono in corso diversi interventi per l'adeguamento delle linee di collegamento con la Svizzera. Entro il 2017 saranno ultimati quelli per il valico di Chiasso, mentre la linea per il valico di Luino sarà a standard nel 2020. Il valico del Sempione è già adeguato.
Per quanto riguarda i collegamenti Nord-Sud, RFI sta ultimando gli interventi di adeguamento dell'infrastruttura ferroviaria, fine lavori dicembre 2016, della direttrice Adriatica, parte integrante della rete Transeuropea e asse fondamentale del trasporto ferroviario intermodale, anche in virtù dei suoi collegamenti trasversali che la congiungono ai porti del basso Tirreno e dello Ionio.
Per quanto riguarda i porti, Rete Ferroviaria Italiana precisa che dei 15 porti strategici nazionali già oggi 11 sono collegati al network ferroviario.
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