COLLEFERRO (Roma) - Dopo oltre quattordici anni di inattività, gli storici capannoni ex FIAT Ferroviaria sono prossimi alla riapertuta grazie a MA S.T. - Manufacturing Special Train, azienda italiana di MA Group specializzata nella costruzione e nel restauro di materiale rotabile su misura.
Una nuova vita per lo storico stabilimento
Lo stabilimento, per decenni punto di riferimento per la costruzione di materiale rotabile ferroviario, era rimasto fermo dal 2011. Prima di FIAT Ferroviaria, in seguito di Alstom, grazie all'investimento di MA S.T., a partire dal 2026 diventerà un punto di riferimento nel centro italia per la revisione di carrozze e materiale rotabile storico. Tradizione artigianale e tecnologia moderna saranno coniugati per realizzare convogli speciali e treni di lusso destinati al turismo ferroviario e ai servizi charter.
Produzione su misura e turismo ferroviario
La nuova attività non punta ai grandi numeri industriali, ma all'eccellenza manifatturiera. L'azienda realizzerà carrozze personalizzate, convogli d'epoca restaurati e interni di alto livello, riportando in auge competenze ormai rare: falegnami, tappezzieri, elettricisti, tornitori e meccanici.
Una scelta che intercetta il crescente interesse europeo per il turismo su rotaia, un segmento in forte espansione che vede il treno come esperienza di viaggio e non solo mezzo di trasporto.
Investimenti e occupazione
Il progetto prevede almeno cento nuovi posti di lavoro nella fase iniziale, con l'obiettivo di consolidare nel tempo una filiera produttiva radicata nel territorio.
«Colleferro torna a essere una città ferroviaria» ha dichiarato il sindaco Pierluigi Sanna, sottolineando come la presenza dei binari che entrano direttamente nei capannoni sia il simbolo di un'identità produttiva che non si è mai spenta.
Un segnale per l'intero settore
Il ritorno della produzione ferroviaria a Colleferro rappresenta un segnale positivo per tutto il comparto industriale italiano del ferro.
In un momento in cui il settore è chiamato a innovare materiali e design senza rinunciare alla qualità costruttiva, la rinascita dello stabilimento laziale dimostra che la manifattura ferroviaria italiana può ancora competere sui mercati internazionali, valorizzando le competenze storiche e le nuove tecnologie.
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