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da News ferroviarie del 13 marzo 2006

La scomparsa dell'Ing. Licinio Bonat

di Alessandro Muratori

ROMA - Ultranovantenne, è scomparso a fine gennaio un Grande delle ferrovie a concessione italiane: l'ingegner Licinio Bonat, nativo dell'incantevole Parenzo quando ancora era raggiunta dalla linea di Trieste.

Laureatosi negli anni Trenta a Padova, trovò subito impiego nella Società Veneta, dove rimase per decenni, dapprima come assistente d'esercizio delle Guidovie Centrali Venete, seguendo poi la costruzione su licenza delle automotrici MAN, per divenire in seguito Direttore d'esercizio della cremagliera Schio - Rocchette - Asiago, delle linee udinesi ed infine, dal 1955, della Parma - Suzzara ai tempi della realizzazione dei celeberrimi film di don Camillo.

Nel 1961 passò al Consorzio Interprovinciale per la Ferrovia Mantova - Peschiera, con l'intento di ammodernare la splendida linea della valle del Mincio, dalle straordinarie potenzialità fino a quel momento non ancora valorizzate. Pur avendolo intensamente ricercato, non trovò mai l'appoggio dei politici virgiliani, né tantomeno quello dei Comuni veronesi attraversati dalla FMP. Nessuno volle comprendere l'importanza di un'infrastruttura che aveva soltanto trent'anni di vita e che possedeva tutti i requisiti per un servizio moderno ed economico. Sopprimendo la ferrovia, si pensava di risparmiare tempo e denaro, ma già dal piano di trasformazione risultava evidente che entrambi gli obiettivi sarebbero stati falliti. Ciò nonostante i politici locali mantovani e veronesi sostennero caparbiamente la soppressione della FMP, assecondando le disposizioni dell'allora Ministro dei Trasporti Oscar Luigi Scalfaro.

Dopo la chiusura della ferrovia, l'ingegner Bonat si trattenne ancora qualche anno a Mantova, per trasferirsi poi in un primo momento a Venezia ed infine a Mestre, presso la centralissima piazza Ferretto.

Di Bonat colpivano l'attaccamento al lavoro, la passione e l'ordine nella documentazione (anche fotografica), i multiformi interessi e, non ultimo, il ricordo nostalgico della sua Parenzo.

Alessandro Muratori - 13 marzo 2006

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