TORINO - Scatterà il 12 dicembre prossimo il divieto di transito per i mezzi Diesel nella stazione di Torino Porta Susa, e quindi in tutto il Passante sotterraneo di Torino. Il provvedimento è stato definito da RFI "definitivo e risolutivo".
Il problema del transito dei mezzi non elettrici lungo il Passante sotterraneo si era manifestato a solo una settimana dall'inaugurazione, quando il transito di un treno passeggeri proveniente da Aosta aveva fatto scattare le protezioni antincendio inondando stazione e viaggiatori.
A distanza di un anno sotto accusa sono finite le condizioni dell'aria, che nonostante rimangano entro i limiti di legge continuano a mostrare la presenza di residui di combustione, cosa che sul lungo termine potrebbe rappresentare un potenziale pericolo per la salute.
I provvedimenti che saranno presi al prossimo cambio d'orario sono essenzialmente la sostituzione di tutti i treni Diesel in circolazione sulla linea Torino - Novara con convogli trainati da mezzi elettrici, ed il cambio a Chivasso, per la relazione Chivasso - Torino, delle locomotive (da Diesel ad elettrica) dei treni a materiale ordinario che collegano Torino ad Aosta. Per i treni Diesel "Minuetto" che collegano i due capoluoghi di regione saranno studiate misure specifiche. Inoltre sono state annunciati provvedimenti mitigativi nei confronti delle attività lavorative presenti a Torino Porta Susa sotterranea.
Le misure, decise in accordo tra RFI e Trenitalia, sono state comunicate oggi agli Assessori ai Trasporti delle Regioni Piemonte, Barbara Bonino, e Valle d'Aosta, Aurelio Marguerettaz.
Non mancano ovviamente le polemiche, in primis sui lavori della nuova stazione: si è realizzato un nuovo asse ferroviario di fatto incompatibile con una parte non trascurabile dei treni circolanti in Regione. A parziale attenuante va fatto notare che mezzi come le D.445, alcune prossime ai 40 anni di servizio, montino motori con tecnologie degli anni '70; se quindi fosse tecnologicamente impossibile garantire un adeguato ricambio d'aria, rimane il rammarico di non aver preso per tempo adeguati provvedimenti, visto che alcune associazioni di pendolari propongono il cambio di locomotore a Chivasso già da prima dell'inaugurazione.
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