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Racconti di viaggio









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da Racconti di viaggio del 07 aprile 2023

Un giorno in treno attraverso i Grigioni e la Lombardia

di Benedikt Haufs

Intorno al Bernina e al Monte Disgrazia

Facciamo un giro individuale, con la Ferrovia Retica che - arricchito di due tappe con Trenord e con l'autopostale svizzero - si traduce in una splendida gita di un giorno attorno al Massiccio del Bernina e del Monte Disgrazia. Durante questo giro particolare rimane tempo per qualcosa di molto prezioso, che dona al viaggio il suo fascino raro: il tempo per sorprese e per l'incontro con l'inatteso. Non è esattamente questo che tanti viaggiatori cercano? Almeno gli individualisti lo fanno.

Di buon mattino prendiamo a St. Moritz un regionale della Ferrovia Retica, il famoso "trenino rosso", per Tirano. Questo sale attraverso il paesaggio di altissima montagna sul Passo del Bernina e raggiunge il Lago Bianco a oltre 2.250 metri sul livello del mare. Dopo si avvita giù in tante curve verso il Lago di Poschiavo e arriva dopo 60 chilometri di viaggio nella città italiana di Tirano a solamente 440 metri di altezza sul livello del mare.

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1. Un treno della Ferrovia Retica nella stazione di Tirano, con il caratteristico stemma del Canton Grigioni. (Foto Benedikt Haufs, 03 marzo 2002)

A Tirano cambiamo stazione e prendiamo il regionale di Trenord a destinazione di Milano. Il treno ci porta per 67 chilometri lungo il fiume Adda attraverso la Valtellina, una delle valli più lunghe delle Alpi che si espande da est a ovest. La linea, conosciuta e commercializzata sotto il titolo di "Ferrovia della Valtellina", è in corso di ammodernamento per le Olimpiadi invernali 2026 di Milano-Cortina d'Ampezzo e per questo è stata chiusa per un certo tempo.

Dal Lario al Lago di Mezzola

Raggiungiamo Colico, stazione di diramazione. Il treno continua il suo viaggio fino a Milano, ma noi scendiamo. Solo a pochi minuti a piedi, vicino alla stazione, si stende la riva settentrionale del Lario. Il nostro sguardo va della spiaggia, verso sud sull'immenso Lago di Como! Dopo un bagno rinfrescante e magari un espresso al bar della stazione, prendiamo il treno regionale verso nord, cioè verso Chiavenna.

Nel più bel paesaggio alpino, la linea ferroviaria attraversa la Valchiavenna, la valle del fiume Mera, attraverso il verdissimo Piano di Chiavenna. Questo paesaggio con i suoi campi di mais, con i suoi prati e alberi di latifoglie ricorda all'autore la sua terra natia del Basso Reno nell'ovest della Germania. Durante questo viaggio, in settembre 2022, il Piano di Chiavenna era incredibilmente verde - nonostante la canicola dell'estate appena passata.

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2. Il Piano di Chiavenna tra Samolaco e San Cassiano. (Foto Benedikt Haufs, 17 settembre 2022)

Questa linea ferroviario da Colico a Chiavenna era stata progettata con grandi ambizioni come parte di una trasversale alpina da Milano a Coira attraverso il passo dello Spluga, che non è mai stata realizzata (vedi Approfondimenti del 03/10/2022) e nei primissimi anni del Novecento è stata, insieme alla Colico - Sondrio appena percorsa, la prima ferrovia italiana elettrificata con l'allora rivoluzionario sistema trifase a 3000 V. Oggi, questa linea elettrificata di 27 chilometri viene gestita come linea solamente regionale con elettrotreni moderni. Purtroppo, la linea è poco conosciuta anche dagli stessi appassionati di ferrovie.

Dopo quindici minuti di viaggio merita una sosta intermedia la cittadina di Novate Mezzola, da dove parte una mulattiera che in meno di tre ore e 550 metri di dislivello porta alla Val Codera, una delle ultime valli trasversali alpine non raggiunte da una strada carrabile: invece vicinissimo alla stazione ferroviaria e dietro a un piccolo rudere industriale si stende un'altra spiaggia paradisiaca sul Lago di Mezzola. Alla sua riva, c'è anche un bar e anche di qua il nostro sguardo va immancabilmente verso sud verso le montagne!

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3. Vista del Lago di Mezzola dalla spiaggia di Novate. (Foto Benedikt Haufs, 08 settembre 2021)

Dopo altri quindici minuti di viaggio raggiungiamo Chiavenna, circondata da montagne di quasi tremila metri di altezza ma a solamente 333 metri sul livello del mare. Nel fabbricato storico della stazione o di fronte, in edifici di architettura moderna, alcuni bar ci invitano a prendere un aperitivo. Noi rimaniamo e magari scopriamo una curiosità della geografia: è poco noto è che a pochi chilometri a nord di Chiavenna - sul versante settentrionale delle Alpi - in territorio italiano nasce il Reno di Lei, una delle sorgenti del Reno. Quindi, a 1.200 chilometri lontano da qui, l'acqua italiana si versa attraverso il porto di Rotterdam nel Mare del Nord!

Il giro segue le condizioni di luce in senso orario

La tappa finale ci conduce da Chiavenna a St. Moritz, a 50 chilometri di distanza, con l'autopostale della linea Maloggia - Bregaglia. Possiamo fare quest'ultima tappa senza fermate, però non dobbiamo per forza: ancora in Italia, a Prosto di Piuro ci aspetta il Palazzo Vertemate Franchi con il suo castagneto e le sue affreschi del XVI secolo. E poco più in là, a Borgonuovo - a pochi minuti a piedi della fermata dell'autopostale - le Cascate dell'Acquafraggia scendono attraverso la vegetazione verdissima giù nella valle. Una meraviglia della natura che si può ammirare dal vicino bar bevendo un aperitivo!

Diventa difficile staccare lo sguardo. Però, finalmente continuiamo il nostro viaggio con l'autopostale attraverso le gole della Bregaglia, sul ripido Passo Maloja, e poi infine lungo la riva settentrionale dei laghi dell'Alta Engadina e l'Inn. Dopo 90 minuti di viaggio raggiungiamo St. Moritz, punto di partenza del nostro viaggio di un giorno, a circa 1.800 metri di altezza.

Ovviamente, si potrebbe intraprendere questo viaggio di un giorno anche nell'altra direzione. E invece di St. Moritz, sono possibili punti di partenza anche le stazioni ferroviarie di Chiavenna, Coira oppure Milano. Noi abbiamo descritto il giro in questa direzione - geograficamente in senso orario - in base alle condizioni di luce, poiché così il Massiccio del Bernina si sveglia nell'alba e le Cascate dell'Acquafraggia scrosciano nella luce mite della sera.

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4. Le Cascate dell'Acquafraggia a Piuro. (Foto Benedikt Haufs, 17 settembre 2022)

Le bellezze del paesaggio alpino sono tante

Geometricamente, il nostro viaggio ha disegnato un trapezio. Geograficamente, abbiamo girato intorno al Massiccio del Bernina, al Massiccio del Monte Disgrazia e al versante meridionale della Bregaglia. Geologicamente abbiamo visto - con il granito giovane della Bregaglia e il granito vecchio del Bernina - elementi minerali dalla giovinezza alla vecchiaia. Senza soste, il giro è fattibile in poco meno di sette ore. Però lascia senza fiato arrestarsi consapevolmente davanti alle bellezze del percorso: i numerosi laghi alpini, i vigneti della Valtellina, il ghiacciaio del Bernina. Oppure a seconda dell'ora del giorno all'improvviso al presenza di tanti studenti italiani nel treno con un concerto linguistico di rara bellezza.

Su tutte le quattro linee i mezzi di trasporto circolano secondo un orario cadenzato. È come un grande concerto con i suoi strumenti diversi. Qua ci sono l'autopostale giallo, i treni regionali italiani biancoverdi e il trenino rosso della Ferrovia Retica. Questa interpretazione musicale è armoniosa - ed è intonata, perché i nuovi treni fra Colico e Chiavenna sono stati battezzati col nome del compositore lombardo Donizetti.

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5. Il Donizetti ETR.103-029 di Trenord attraversa il ponte sul fiume Adda in servizio regionale da Colico a Chiavenna. (Foto Benedikt Haufs, 13 settembre 2022)

Un viaggio, quattro stagioni

Nonostante gli orari cadenzati, le coincidenze non sono sempre armonizzate, a volte con anche più di trenta minuti di attesa. Non fa niente, regala tempi di attesa e compensa i sempre possibili ritardi. Oppure, in altre parole: meno male che ci sono tempi di attesa! Rimane tempo per il pranzo - e tempo per scendere dal treno e stupirsi. L'animo stenta a seguire i rapidi cambiamenti della vegetazione e i contrasti climatici. Forse Vivaldi invece di Donizetti avrebbe dovuto donare il suo nome ai treni: questo viaggio - secondo il mese - ci porta attraverso parecchie stagioni!

Biglietti forfetari per il tratto intero di 204 chilometri non vengono venduti. Dunque non siamo costretti a prendere un certo treno con una prenotazione obbligatoria: possiamo scendere liberamente in qualsiasi luogo e fermarci, che è un'importante opportunità per aspettare consapevolmente l'inatteso in un paesaggio grandioso di montagne e di laghi.

La Circumbernina?

Cerchiamo un nome per dare più di notorietà al giro. Quale nome sarebbe adatto? I nostri pensieri vanno a Sud e troviamo l'idea in Sicilia: come la Ferrovia Circumetnea, che circonda l'Etna, si potrebbe denominare il giro la Circumbernina. Sebbene ciò sia vero solo in parte, perché il viaggio non gira solamente intorno al Massiccio del Bernina, la proposta rimane un'idea aperta in prospettiva.

Benedikt Haufs - 07 aprile 2023

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