LANCIANO (Chieti) - La "passione" della politica italiana si conferma essere, in maniera generalizzata, la creazione di percorsi ciclopedonali al posto delle ferrovie dismesse. Il fenomeno, largamente diffuso in tutto lo stivale, continua a colpire: questa volta è toccato alla linea della ex-Sangritana San Vito Marina - Lanciano, rimasta inutilizzata dal 2005 (anno di attivazione della variante della linea Adriatica tra Ortona e Casalbordino-Pollutri) e sostituita da una linea diretta interna. Il progetto, presentato a Lanciano venerdì 29 settembre, prevederebbe la creazione di un percorso ciclopedonale lungo i 21 chilometri di strada ferrata, attraverso i territori di Castel Frentano, Lanciano, Treglio, Rocca San Giovanni e San Vito. La "Nuova Via", come viene definita, verrà finanziata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dalla Regione Abruzzo.
Dopo un lungo dibattito, durante il quale si è analizzata la possibilità di trasformare la tratta in tranvia o metropolitana leggera, si è preferita la soluzione ciclopedonale. Scelta sicuramente non sorprendente, avvenuta sulla falsa riga di quanto fatto con il vecchio tracciato della Ferrovia Adriatica e molte altre linee dismesse negli ultimi anni, ma probabilmente non altrettanto efficace.
Risulta difficile non precisare, infatti, che a differenza delle ferrovie che subiscono lo stesso destino, la San Vito - Lanciano si presenta completamente armata, quindi di facile conversione in tranvia o in ferrovia turistica. Inoltre, il piano altimetrico della linea non la rende di facile fruizione per ciclisti e pedoni, soprattutto nel tratto in salita tra Marina di San Vito e San Vito Città. Vista la larga presenza di tratti panoramici, sarebbe stata davvero l'occasione di fondere il rilancio del trasporto pubblico green verso le zone interne e il fattore turistico, costruendo una tranvia completa di interscambio con la rete RFI e TUA nella nuova stazione di San Vito - Lanciano e termine nei pressi della Via Verde. Avrebbe rappresentato un'occasione di rilancio dei servizi per i piccoli centri tagliati fuori dalla nuova tratta e le attività in essi presenti. Un'occasione andata persa.
Destinato al tramonto anche l'ultimo elemento ancora esistente del passato ferroviario glorioso dell'area, ridotto ormai all'ombra di sé stesso.
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