ROMA - Almeno un treno ad Alta Velocità su cinque in Italia arriva a destinazione in ritardo. È quanto emerge dall'indagine presentata da Altroconsumo alla Camera dei Deputati, basata sul monitoraggio di oltre 28.000 corse effettuato tra il 25 luglio e il 5 settembre 2025. L'analisi ha riguardato i principali servizi a lunga percorrenza - Frecciarossa, Italo e Intercity - con risultati che evidenziano differenze sensibili tra gli operatori, ma soprattutto una criticità strutturale per la categoria Intercity.
Secondo i dati, il 31% dei Frecciarossa non rispetta l'orario programmato, con punte drammatiche sulla dorsale adriatica: sulla Bari-Milano oltre il 70% dei treni è arrivato in ritardo, mentre sulla Salerno-Torino la percentuale supera il 50%. Anche sulla direttrice principale Milano-Roma si registrano ritardi rilevanti (18% dei treni da Milano e 25% da Roma).
Meglio la performance di Italo, che pur restando lontana dalla piena affidabilità mostra un'incidenza minore di disservizi: un treno su cinque accumula ritardi, con picchi negativi sulla Napoli-Venezia (40% dei convogli in ritardo) e sulla Reggio Calabria-Roma (38%). Sulla Milano-Roma, linea di riferimento per entrambi gli operatori, Italo è in ritardo nel 15-19% dei casi, contro il 18-25% dei Frecciarossa.
Il quadro più critico riguarda però gli Intercity di Trenitalia, che registrano ritardi nel 41% delle corse monitorate. In alcune tratte il dato assume dimensioni allarmanti: sulla Reggio Calabria-Salerno oltre l'80% dei convogli è arrivato fuori orario, mentre Lecce-Bologna e Roma-Taranto si attestano intorno al 60%.
L'indagine mette inoltre in luce una contraddizione: nonostante negli anni i tempi di percorrenza dell'Alta Velocità siano stati progressivamente allungati - la Milano-Roma richiede ormai 3 ore e 20 minuti rispetto alle 3 ore iniziali, con casi eccezionali che arrivano a 4 o 5 ore - i ritardi continuano a pesare in misura rilevante.
La questione degli indennizzi
Altroconsumo ha sottolineato come l'attuale sistema di rimborsi risulti inadeguato. Oggi il diritto a un indennizzo scatta solo oltre i 30 minuti di ritardo, soglia che lascia escluse gran parte delle situazioni rilevate. Se il limite fosse abbassato a 15 minuti, la platea dei viaggiatori rimborsati raddoppierebbe: i dati indicano infatti che il 13% dei Frecciarossa e il 7,8% degli Italo accumulano almeno un quarto d'ora di ritardo, contro il 5,7% e il 3,6% rispettivamente che superano la mezz'ora.
La proposta di legge presentata dall'onorevole Maria Chiara Gadda (Italia Viva), sostenuta da Altroconsumo, mira proprio a rafforzare i diritti dei passeggeri introducendo indennizzi automatici e più equi, in linea con le richieste avanzate anche a livello europeo.
Una fotografia critica del sistema
Il monitoraggio - effettuato tramite il portale pubblico di Rete Ferroviaria Italiana "Monitor Arrivi/Partenze live" - fornisce un quadro aggiornato della qualità del servizio ferroviario nazionale, che mette in evidenza due elementi: da un lato la migliore performance relativa di Italo rispetto a Trenitalia nell'Alta Velocità, dall'altro la grave inaffidabilità degli Intercity, servizio che resta centrale per molte aree del Paese ma che continua a soffrire pesanti problemi di regolarità.
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