ROMA - Trenitalia minaccia di uscire dal sistema di bigliettazione integrato Metrebus di Roma a partire dal 1° gennaio 2016. Lo ha annunciato l'Amministratore Delegato Vincenzo Soprano con una lettera inviata lo scorso venerdì 23 ottobre all'AD di ATAC Danilo Broggi, all'AD di Cotral Arrigo Giana, agli assessori alla Mobilità della Regione Michele Civita e del Comune Stefano Esposito (dimissionario).
I motivi dell'abbandono sarebbero diversi e tutti imputabili direttamente ad ATAC, gestore unico della bigliettazione Metrebus. Per iniziare, ATAC avrebbe un debito di 49,5 milioni di euro verso Trenitalia, una situazione sulla quale i rapporti si sarebbero così deteriorati da costringere l'azienda del gruppo FS ad intraprendere la via giudiziaria.
In aggiunta alle questioni economiche, le particolari scelte tecnologiche e di riservatezza effettuate da ATAC in termini di bigliettazione elettronica renderebbero impossibile per Trenitalia l'emissione e la verifica biglietti a bordo treno, il contrasto alla falsificazione e l'emissione di titoli di viaggio speciali per il prossimo Giubileo. Un sistema informatico "blindato" e gestito esclusivamente da ATAC, che escluderebbe totalmente Trenitalia dalla normale gestione commerciale.
Nella lettera Soprano attribuisce un giudizio positivo al progetto Metrebus nel suo complesso, nato nel 1994 sotto la Giunta Rutelli, ma giudica la situazione non più sostenibile da parte di Trenitalia. Pertanto, salvo ripensamenti, dal 1° gennaio 2016 saranno necessari biglietti separati per viaggiare sulle seguenti tratte ferroviarie romane:
Con l'uscita di Trenitalia vacilla l'intero sistema Metrebus. A seguito della lettera di Soprano anche Cotral, l'azienda regionale dei bus, ha dichiarato di vantare nei confronti di ATAC un credito di 120 milioni di euro, soldi incassati da ATAC grazie all'esclusiva sulla bigliettazione e mai redistribuiti. Come Trenitalia, Cotral non intenderebbe continuare a subire la completa esclusione dalla gestione del sistema e starebbe a sua volta valutando l'uscita dal sistema Metrebus. Secondo Cotral, condizione indispensabile per il salvataggio del consorzio sarebbe un passo indietro di ATAC, con una maggiore apertura dei sistemi e soprattutto l'affidamento della gestione ad un soggetto terzo.
A difesa dei pendolari romani e laziali e dei pellegrini che giungeranno a Roma per il Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco è sceso in campo il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Del Rio, che ha assicurato l'intervento del Governo per risolvere la situazione.
Dal Campidoglio, il sindaco dimissionario Ignazio Marino dopo giorni di silenzio ha pubblicato una nota in cui si legge che "il mantenimento di un servizio di trasporti integrato per i cittadini romani, e per quanti raggiungono la città per lavorare, è per il Campidoglio e per me un obiettivo da confermare. Il consorzio Metrebus deve perciò continuare ad esistere, anche se vanno ripensati gli equilibri economico-gestionali interni -aggiunge il primo cittadino- il Campidoglio, attraverso ATAC, l'azienda che più di tutte gestisce e trasporta la stragrande maggioranza degli utenti, farà tutta la sua parte. L'obiettivo -conclude- è di garantire un servizio efficiente e integrato, evitando il rischio di un aumento delle spese per i romani e tutti i cittadini che insistono sulla nostra metropoli".
Duro anche l'assessore alla Mobilità del Comune di Roma Stefano Esposito, che continua la sua battaglia personale nei confronti della municipalizzata dei trasporti: "In quest'azienda vanno cacciati tutti i dirigenti. È l'ennesima dimostrazione che questi manager sono inadeguati e fanno il male dell'azienda". Dall'ATAC invece ancora nessun commento, mentre per i cittadini romani e per i turisti continuano i disagi. Con la speranza che la data del 1° gennaio non sia la fine del sistema integrato di tariffazione.
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