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Approfondimenti









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da Approfondimenti del 05 novembre 2004

Fotografi al buio

di David Campione

Parlando di fotografia ferroviaria, solitamente si pensa a riprese effettuate di giorno, alla luce del sole. Invece con il calare delle tenebre per gli appassionati di fotografia ferroviaria si apre uno scenario poco noto e non meno interessante, fatto di luci, colori e riflessi non percepibili con la luce del giorno.

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1. L'ETR.450 treno 9 a Roma Tiburtina durante la fermata per servizio viaggiatori, mentre sul binario adiacente sfila un altro Pendolino che prende il passo. Fotocamera Nikon Coolpix 5400 F:2,8 - Esposizione 4 secondi  (Foto David Campione, 14 dicembre 2003)

Fotografare di notte i treni (e non solo!) con una macchina tradizionale a pellicola non è mai stato troppo facile, innanzitutto per l'impossibilità di rivedere subito l'immagine scattata.
La luce scarsa, inoltre, richiede tempi di posa lunghi e di conseguenza l'uso di un treppiedi tradizionale, non sempre impiegabile in ambito ferroviario; come se non bastasse il mirino tradizionale delle macchine a pellicola impedisce di verificare l'inquadratura se si appoggia la macchina su una base di fortuna raso terra, se non a costo di posizioni estreme da parte del fotografo!

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2. Fotografare al buio una locomotiva a vapore, se poco illuminata, richiede tempi di esposizione o aperture di diaframma maggiori rispetto al solito. In questo caso la 940.044 a Roma Tuscolana è parzialmente illuminata dalla fotocellula, mentre altre zone risultano evidentemente buie. Fotocamera Nikon Coolpix 5400 F:7,8 - Esposizione 4 secondi (Foto David Campione, 23 novembre 2003)

L'avvento delle macchine fotografiche digitali, siano esse compatte che reflex purché con un minimo di regolazioni manuali, ha segnato una svolta in materia di fotografia notturna, rendendo più facili le cose. Innanzitutto, e cosa più importante, il digitale ci consente di rivedere subito l'immagine scattata; inoltre, il display LCD regolabile permette molto spesso di ricorrere ad appoggi di fortuna senza avere particolari difficoltà nel controllare l'inquadratura, come sarebbe con il solo mirino galileiano o reflex.

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3. Inquadratura difficilmente realizzabile con una macchina fotografica tradizionale: l'apparecchio è stato poggiato sopra un'alta recinzione in ferro, limitrofa al marciapiede di Roma Ostiense ed il display LCD è stato girato di 180° consentendo una più agevole regolazione dell'inquadratura. In questo caso le torri-faro ai vapori di sodio hanno sfalsato il colore originale di tutto il frontale. La E.402B della foto si trova in testa ad un treno Espresso per la Sicilia, proveniente da Torino e pronta a ripartire nel suo lungo viaggio verso sud. Fotocamera Nikon Coolpix5400 - F:5,7 - Esposizione 8 secondi (Foto David Campione, 13 marzo 2004)

La base di appoggio

L'appoggio è un aspetto fondamentale per le foto notturne: per quanto il CCD delle macchine digitali riesca a lavorare abbastanza bene in situazioni di luce scarsa, rimane comunque d'obbligo poggiare l'apparecchio su di una base stabile, per annullare il rischio di mosso nell'immagine. L'ideale sarebbe un treppiede tradizionale, ma le dimensioni ne rendono poco pratico il trasporto ed inoltre è vietato farne uso sui marciapiedi di stazione. Un'ottima alternativa è rappresentata da mini treppiedi tascabili, che si trovano in commercio a poche decine di Euro; dispongono di testa a sfera orientabile, pesano meno di un telefono cellulare e chiusi sono poco più grandi di una penna. Per le dimensioni contenute, anche quando aperti, danno meno nell'occhio del cavalletto tradizionale e possono essere poggiati sulla borsa della macchina fotografica, su di un bagaglio, su di una banchina o su qualsiasi superficie piana di pochi centimetri quadrati, eludendo la legge in materia che vieta l'uso di cavalletto sui marciapiedi di stazione, poiché trattasi di occupazione di suolo pubblico.

Per chi volesse comunque "contravvenire" alla legge poggiando il minitreppiedi per terra, in caso di necessità sarà sufficiente sollevarlo velocemente da terra con tutta la macchina fotografica!

Unico inconveniente del cavalletto tascabile è la limitata estensione in altezza, al massimo di circa 25/30 cm, che pertanto restituisce sempre inquadrature dal basso se posizionato per terra.
Oltre l'appoggio stabile, è comunque vivamente consigliato l'uso dell'autoscatto piuttosto che lo scatto a distanza oppure il flessibile, per evitare che la pressione del dito sull'otturatore produca dei movimenti indesiderati della macchina fotografica.

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4. Il mini treppiedi è sufficientemente stabile, anche se si decide di impiegarlo per un apparecchio fotografico Reflex, non propriamente leggero... La testa snodata consente l'inclinazione della macchina verso l'alto.   (Foto David Campione)

I tempi di esposizione

Superato l'ostacolo della base di appoggio, bisogna affrontare il problema dei tempi di esposizione, senza dimenticare che la presenza di fonti luminose nell'inquadratura è determinante per la scelta del tempo giusto. Avendo qualche minuto a disposizione, è comunque consigliabile eseguire più scatti, con tempi di otturazione ed apertura di diaframma differenti. Con un'apertura media di diaframma F/4,0 ed
un tempo variabile tra i 2 ed i 4 secondi, è possibile eseguire delle buone fotografie in una stazione illuminata dai neon abituali.
Va ricordato che l'apertura di diaframma incide nella profondità di campo se il soggetto è particolarmente ravvicinato: più il diaframma sarà chiuso più il tempo di esposizione sarà lungo e più l'immagine sarà nitida anche oltre il punto di messa a fuoco.

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5. Un'elegante carrozza letti "Excelsior" in composizione all'Espresso 1910 per Milano. La luce omogenea presente nella stazione di Roma Termini, ha prodotto un'ottimale illuminazione del soggetto, seppur con qualche riflesso sulla carrozzeria del veicolo Fotocamera Nikon Coolpix 5400 F:3,5 - Esposizione 4 secondi (Foto David Campione, 4 dicembre 2003)

La messa a fuoco

Potendola scegliere, è preferibile la messa a fuoco manuale del soggetto: il buio complica la vita all'autofocus, che nelle situazioni di luce scarsa più estreme non riesce a regolarsi correttamente.
Se si rinuncia alla fotografia di particolari ravvicinati, si potrà mettere a fuoco su infinito, che abbinata alla chiusura di diaframma massima, riduce di molto i rischi di sfuocato.
Altrimenti si può mettere a fuoco una zona del soggetto più illuminata, bloccare la regolazione e quindi spostare la macchina adottando l'inquadratura preferita.
Le foto di seguito riportate sono un esempio pratico della stessa inquadratura eseguita con due tempi ed aperture di diaframmi differenti.

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6. Locomotiva E.424.243 a Sibari. Esposizione: 4 secondi con F 3,1. (Foto David Campione, 31 luglio 2004)
7. Stesso soggetto ed identica inquadratura ed apertura di diaframma, ma con una diversa regolazione del tempo di esposizione: in questo caso di 8 secondi. Fotocamera Nikon Coolpix 5400. (Foto David Campione, 31 luglio 2004)

La regolazione del bianco

Nella maggioranza degli apparecchi fotografici digitali è possibile scegliere il tipo di sorgente luminosa: come per l'esposizione, se si ha un po' di tempo a disposizione è consigliato scattare più foto allo stesso soggetto, provando a regolare il bianco su fonte luminosa ad incandescenza ed al neon.
La miscellanea di luci artificiali non aiuta in questa scelta, infatti non è difficile trovare in una inquadratura più fonti luminose differenti: lampade ad incandescenza delle luci di testa dei mezzi, i neon delle banchine piuttosto che dell'interno dei rotabili, lampade delle torri-faro ai vapori di sodio, ecc.
Per questo motivo, solitamente il bilanciamento del bianco in automatico è da preferirsi alle altre opzioni: la macchina fotografica riuscirà a produrre il migliore risultato ed un eventuale intervento con programmi di fotoritocco consentirà di correggere i colori.
Per motivi di spazio, non trattiamo qui le riprese effettuate in modalità RAW anziché JPG, che permettono a posteriori un'ottimale regolazione dell'immagine nei valori cromatici e di esposizione. 

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8. Le colonne idriche della stazione di Taormina, fotografate con la regolazione del bianco posizionata per sorgenti luminose al tungsteno. I colori dell'immagine sono quelli restituiti dall'apparecchio fotografico, senza alcuna correzione eseguita con programmi di fotoritocco. Fotocamera Nikon Coolpix 5400 F:2,8 - Esposizione 8 secondi (Foto David Campione, 21 agosto 2004)

Per la sensibilità della "pellicola" (ISO), le digitali più avanzate consentono la scelta tra i valori più usuali (di solito dai 50 ISO in su), riproducendo nell'immagine la grana con le differenze del caso. Il valore più alto di sensibilità consente di eseguire foto in ambienti scuri con tempi relativamente brevi, ma questo a discapito della grana dell'immagine, che sarà evidentemente più grossa rispetto ad un 100 ISO. E' quindi consigliato adoperare l'abituale 100 ISO, che contiene i rumori di fondo presenti nell'immagine e che corrisponde ad una grana mediamente fine.

La pratica

La pratica è la cosa più importante! Ad esempio se vogliamo fotografare un treno durante una breve sosta per servizio passeggeri in una stazione di transito, dovremo conoscere molto bene il nostro apparecchio e tutte le funzioni che offre. 2/3 minuti di fermata di un convoglio consentono di eseguire pochi scatti, quindi conviene già prima dell'arrivo del treno appostarsi nel punto in cui immaginiamo il locomotore si arresterà (se è questo che vogliamo fotografare!) e magari eseguire qualche prova di scatto e di inquadratura seppur col binario vuoto!
Ma a monte di tutto questo, l'ideale rimane sempre un buon allenamento, se necessario eseguito con altri soggetti non ferroviari: dopo un congruo numero di scatti notturni, si avrà maggiore dimestichezza nell'eseguire "velocemente" le foto di notte ai treni, quando ne capiterà l'occasione.

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9. Pochi minuti di sosta nella stazione di Pisciotta - Palinuro per il treno ICN 752 da Reggio Calabria per Milano Centrale. In questo caso, la presenza del lampione subito dietro la cabina della locomotiva ha reso difficoltosa la regolazione dell'esposizione. Fotocamera Nikon Coolpix 5400 F:2,8 - Esposizione 4 secondi (Foto David Campione, 7 settembre 2004)

In conclusione per la fotografia notturna (ed anche in quella diurna!) non esistono delle regole precise. Seppur più difficoltosa, non bisogna gettare la spugna scoraggiati ai primi tentativi dai risultati poco soddisfacenti... Perseverando i risultati non tarderanno ad arrivare e così si apriranno nuovi orizzonti fotografici, ideali ancora di più nel periodo invernale che ci offre poche ore di luce al giorno...

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10. Un TAF proveniente da Napoli Campi Flegrei sosta nella stazione di Villa Literno il tempo necessario per cambiare banco e ripartire alla volta di Caserta. In questo caso l'apparecchio fotografico è stato poggiato su di una sporgenza di un lampione. Fotocamera Nikon Coolpix 5400 F:3,1 - Esposizione 8 secondi (Foto David Campione, 26 novembre 2003)

Cosa dice la legge

Fotografare (o riprendere con telecamera) i treni non è vietato. Purché in luoghi normalmente accessibili al pubblico, senza creare intralcio all'esercizio ferroviario, senza impegnare personale, mezzi e materiali dell'Azienda e comunque con apparecchiature utilizzate a mano. Questo è quanto riporta la circolare RE/M.02 del 15 giugno 1990, che ha come oggetto le riprese televisive, cinematografiche e fotografiche, registrazioni sonore in ambito FS.

Attenendosi a queste semplici disposizioni non dovrebbe essere difficile poter riprendere i treni, ma purtroppo non sempre è così. Infatti sono pochi gli addetti ai lavori del gruppo FS a conoscenza di questa circolare e troppo spesso ci si trova da questi prontamente redarguiti se "colti" con l'apparecchio fotografico.

Si vocifera inoltre che vi sia una nuova circolare che annulla e sostituisce quella citata e che vieterebbe di effettuare riprese ai mezzi FS, ma finora non è mai stata né vista né letta nell'ambiente degli appassionati di treni e ferrovie.

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11. Appoggio di fortuna per immortalare la E.646.175 a La Spezia: la macchina fotografica è stata poggiata sulla cornice del finestrino aperto di una carrozza per Medie Distanze, in sosta accanto alla locomotiva. Il colore originale della locomotiva è alterato dalle torri faro ai vapori di sodio che illuminano tutto lo scalo. Fotocamera Nikon Coolpix 5400 F: - Esposizione 8 secondi (Foto David Campione, 24 agosto 2003)

David Campione - 05 novembre 2004

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