Da molti anni appassionato di treni e ferrovie e da sempre turista in Valsugana, ho deciso di effettuare una breve ricognizione fotografica lungo gli impianti tra la nuova stazione di Borgo Valsugana Est e la costruenda stazione intermodale di Villazzano. E' proprio tra queste due innovative realtà, la prima ormai consolidata, la seconda in via di ultimazione, che si svolge la nuova vita della Ferrovia della Valsugana.
Concepita come ferrovia di scarsa importanza per servire una zona remota e poco sviluppata dell'Impero Austro-Ungarico (ideazione e progettazione 1875; inizio lavori 1894; apertura della linea tratto austriaco 27 e 28 aprile 1896; apertura intera tratta Trento - Venezia 1910), strumento strategico durante la Grande Guerra, ramo secco per l'Italia, saccheggiata dei propri passeggeri da veloci e moderne corriere, schiacciata dalla (peraltro incompleta) strada statale 47 "super Valsugana" a sud tra i contrafforti del Monte Grappa, a nord dalla pianura coltivata a mais e mele, infine condannata alla chiusura alla fine degli anni '70 (esclusione dal Piano poliennale di Sviluppo FS 1976) da un'errata politica del mezzo di trasporto frutto della logica tutta italica del "breve medio termine".
In affanno e con poche corse solitarie, ma eroiche, di ALn 668 quasi fossero fantasmi gentili testimoni di un antico sfarzo, il fondo lo si tocca con l'orario ferroviario del 1977/78: si rincorrono voci di imminente chiusura, si levano poche proteste, comincia l'abbandono dei fabbricati quasi fosse un definitivo rompete le righe. In silenzio sembra andarsene questo capolavoro di ingegneria e di storia delle gente Trentina.
Il miracolo sembra avvenire nel 1989 grazie all'interessamento della Provincia Autonoma di Trento capace di mobilitare a soccorso di questo "cadavere ferroviario" ingenti somme di denaro grazie ad importanti scelte politiche finalmente di lungo termine. In una prima fase viene dato avvio al risanamento "leggero" degli impianti fra Strigno e Villazzano con il recupero di gran parte dei fabbricati in stile tardo imperiale, il rifacimento di molti ponti, la sostituzione dell'armamento, l'abbattimento di barriere architettoniche e l'installazione delle prime emettitrici automatiche. Successivamente appare chiaro come la ferrovia non può più esistere come entità solitaria, ma deve essere integrata con le varie forme di trasporto che nel corso del tempo si sono sviluppate in questa zona.
Ecco allora la sinergia crescente con il servizio automobilistico dell'Atesina (società di trasporti a partecipazione provinciale) e poi l'integrazione totale in un nuovo soggetto denominato Trentino Trasporti con la riorganizzazione delle corriere programmate in coincidenza con le (ancora poche e rarefatte) corse dei treni. La terza fase si è conclusa con la consegna alla cittadinanza di due nuove stazioni intermodali, Borgo Valsugana Est e Pergine Valsugana. La prima realizzata tra il 2002 e il 2004 praticamente di fronte alla stazione delle autocorriere. La seconda, inaugurata nella primavera del 2006, a lato del vecchio fabbricato viaggiatori (noto ai fermodellisti per la riproduzione Rivarossi), concepita come centro di interscambio auto - pullman - treno - bici e dotata di alcuni servizi innovativi fra i quali un'aula polifunzionale in corso di attrezzaggio, un parcheggio sotterraneo gratuito, negozi e un moderno bar/buffet
Ultimamente si assiste ad una nuova fase di potenziamento dell'infrastruttura con il rifacimento della stazione di Villazzano (un popoloso sobborgo di Trento), la realizzazione di nuove fermate nell'area urbana di Trento e la recente introduzione di un servizio metropolitano cadenzato fra Borgo Valsugana Est e Trento con l'utilizzo di nuovi convogli Minuetto acquisiti dalla Provincia autonoma. Si tratta di un cadenzamento alla mezz'ora nelle ore di punta e a frequenza oraria nei rimanenti periodi della giornata, con fermata dei treni in tutte le stazioni. Contestualmente all'attivazione del cadenzamento, il 17 settembre è stata aperta al servizio viaggiatori la fermata S. Chiara, nelle vicinanze dell'omonimo ospedale, posta all'inizio del viadotto "Gocciadoro" (la principale opera d'arte della linea: lungo 1260 m con 123 arcate di 8 metri di larghezza).
Molto è stato fatto, ma ancora diversi problemi rimangono da risolvere: ad esempio quello della rettifica del tracciato in alcuni tratti assieme alla riduzione delle pendenze e anche alla realizzazione di tratti a doppio binario per permettere incroci più agevoli e rapidi anche in funzione dell'aumento dell'offerta passeggeri e (almeno teorica) merci al servizio della fonderia di Borgo Valsugana, la cui attività appare in continua espansione. Le foto parlano chiaro e meglio di molte altre parole: molti fabbricati rimangono da migliorare, soprattutto quelli al servizio della zona turistica di Caldonazzo e Calceranica.
Questa stupenda cittadina trentina ha visto negli ultimi anni la realizzazione di una seconda stazione ferroviaria e il restauro di quella storica denominata Borgo Valsugana Centro, vantando di fatto un primato (due stazioni) abbastanza inusuale per una ferrovia secondaria di montagna.
Questa stazione era un tempo punto di carico della sabbia e di altri inerti provenienti dalle vicine cave.
Piacevole cittadina termale, meta di numerosi turisti soprattutto tedeschi.
Nota meta di interesse balneare per la presenza del lago di Caldonazzo e molto popolare fra il turismo olandese.
Parente meno sviluppato di Caldonazzo, Calceranica offre numerosi campeggi in riva al lago.
Popoloso centro in prossimità di Pergine Valsugana, ha visto la fermata prima abbandonata e poi totalmente ripristinata. Sono stati rifatti il marciapiede e installati nuovi lampioni per l'illuminazione. Sotto la tettoia del fabbricato vi sono l'emettitrice automatica e le informazioni.
Terza città trentina per abitanti e importanza. La scorsa primavera ha ricevuto una nuova stazione intermodale realizzata da RFI nell'ambito del potenziamento infrastrutturale.
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