Il sentore che l'ora della demolizione fosse giunta per gli E.626 accantonati presso il deposito di Napoli Smistamento, lo ebbi una mattina dello scorso mese di giugno, mentre ero in visita nell'impianto del capoluogo partenopeo.
Ero abituato da anni a vedere decine di questi locomotori accantonati in lunghe file negli angoli più remoti del deposito, ma quel giorno, stranamente, alcune unità si trovavano nella rimessa prospiciente il piazzale d'ingresso, con gli operai intenti a riempirne d'olio le boccole.
Non ci volle molto per aver conferma della mia impressione: i 626 erano lì, pronti per il loro ultimo viaggio verso Torre Annunziata dove li attendeva la fiamma ossidrica.
I 47 E.626 accantonati a Napoli Smistamento più l'E.626.213 rimasto coinvolto nell'incidente di Vallo della Lucania ed accantonato a Salerno, erano infatti stati acquistati in blocco dalla ROTRAFERR, azienda di Napoli specializzata anche nella rottamazione di rotabili ferroviari.
Il passo successivo fu molto breve: decisi insieme ad un amico, anch'egli appassionato di ferrovie, di seguire l'intero processo di demolizione di uno di questi locomotori.
Grazie alla sua collaborazione, richiedemmo ed ottenemmo tempestivamente dalle FS, l'indispensabile autorizzazione per eseguire riprese fotografiche e video durante la rottamazione, che si effettuava presso l'ex Squadra Rialzo di Torre Annunziata, attiva fino al 1983 e trasformata negli anni scorsi in impianto specializzato nella decoibentazione e successiva demolizione di materiale rotabile.
Fissammo come data per la visita il 31 luglio, così la mattina del giorno stabilito, di buon'ora, eravamo a Torre Annunziata.
Come documentato dalle foto a corredo di questo articolo, alle 8 una squadra di cinque operai iniziava la demolizione dell'E.626.297, partendo dall'asportazione dei pantografi, dei serbatoi e degli altri particolari presenti sul tetto, per poi proseguire con gli avancorpi ed il resto del locomotore.
Alle 17, dopo otto ore di lavoro più una di pausa, del locomotore inizialmente integro, non rimanevano che gli ultimi rottami pronti per essere caricati sui carri ferroviari e sui camion.
La nostra giornata era ormai finita; mentre lasciavamo l'impianto, contenti di aver documentato uno degli ultimi momenti di vita di questi locomotori ma con tanta amarezza per aver visto in così poco tempo quasi svanire un'intera macchina, sulla vicina linea ferroviaria Napoli-Salerno sfrecciava una giovane E.402 che con il suono forte della sua tromba sembrava volesse salutare per l'ultima volta i rottami del 626.
Siamo negli ultimi giorni di agosto mentre ritocco questi appunti e la demolizione dei 48 E.626 "napoletani" si è quasi conclusa.
Così, questi locomotori abbandonano per sempre il deposito del capoluogo campano in cui, 70 anni fa, iniziarono ad operare su quella che fu la prima linea elettrificata a 3.000 Volt corrente continua delle FS, la Napoli-Foggia.
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