LUCERNA (Svizzera) - Passo del San Gottardo. Solo a pronunciarlo, ai primi viaggiatori del secolo scorso venivano i brividi. Ma è un passaggio obbligato per chi vuole attraversare le Alpi. Ai giorni nostri la paura è passata, adesso ci si rivolge al San Gottardo con aria affascinata, per le sue bellezze naturali e, perché no, per la facilità di attraversamento. Dagli anni '70 una galleria autostradale permette agli automobilisti di evitare l'omonimo passo, e con un referendum del 2016 gli svizzeri hanno detto sì alla costruzione di una seconda galleria. Dal dicembre 2016 (vedi Approfondimenti del 11/12/2016 e News ferroviarie del 01/06/2016) è attivo il nuovo tunnel di base lungo 57 km che permette un risparmio sulla percorrenza di circa 30 minuti rispetto alla tortuosa linea storica con il vecchio traforo di 15 km tra Airolo e Göschenen.
La ferrovia del Gottardo inizia la sua epopea nel 1852 da Chiasso. La prima sezione del bassopiano Biasca-Giubiasco-Locarno e Lugano-Chiasso venne aperta nel 1874. E' del 1860 il Ponte-diga di Melide e l'incanalamento del fiume Ticino nella pianura di Magadino. L'intera linea fu inaugurata in coincidenza con le festività di Lucerna e di Chiasso tra il 21 e il 25 maggio 1882 con l'apertura del traforo ferroviario del San Gottardo. La galleria ferroviaria del San Gottardo, opera dell'Ing. Louis Favre, iniziata nel 1872 e terminata nel 1882, è lunga 15.003 metri, a doppio binario, costruita in un unico traforo.
Il punto più alto dell'intera ferrovia del San Gottardo è all'interno del tunnel a 1.151 metri s.l.m al confine tra il canton Ticino e il canton Uri. Dopo l'apertura del tunnel di base, tutto il traffico passeggeri e merci è instradato sulla nuova linea, mentre su quella storica è rimasto solo il collegamento RegioExpress con cadenza oraria Erstfeld - Bellinzona. Con tantissime tracce a disposizione, le FFS hanno pensato di valorizzare la linea, tra le più belle in Europa da un punto di vista paesaggistico, con un treno panoramico, con lo scopo di far conoscere ed apprezzare la linea e le zone attraversate. E' stato così creato nella scorsa primavera il Gotthard Panorama Express, un inedito viaggio da Lugano a Lucerna su un treno panoramico fino a Flüelen. Da qui un battello a vapore del 1928 porta i viaggiatori a Lucerna attraverso il lago dei Quattro Cantoni, toccando luoghi intrisi di storia come il Rütli, la pietra di Schiller e la Cappella di Tell.
La prima tappa del nostro viaggio è a Bellinzona, la città dei castelli. Infatti la capitale del canton Ticino ha ben tre castelli con la cinta muraria che sembra dividere in due la valle. Posizionata strategicamente all'inizio della valle che porta al passo del San Gottardo, naturale via di comunicazione tra la Pianura Padana e il nord delle Alpi, Bellinzona è stata controllata dalla famiglia milanese dei Visconti da cui proviene il biscione dello stemma cittadino, per poi passare nel Cinquecento prima ai francesi e infine ai confederati fino al Settecento, quando l'intervento di Napoleone e una serie di rivolgimenti interni portano nel 1798 alla nascita del Cantone di Bellinzona all'interno della Repubblica Elvetica. Castelgrande, il castello di Montebello e il castello di Sasso Corbaro dal 2000 sono stati dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.
In attesa del Gotthard Panorama Express, ne approfittiamo per fare qualche foto ai numerosi treni in transito a Bellinzona. Nonostante i lavori nella galleria di Svitto, il tunnel di quasi 300 metri posto a sud della stazione, il traffico di treni passeggeri e merci è notevole. Da appena 2 giorni infatti è stata riaperta all'esercizio la linea del Reno tra Basilea e Friburgo così che gran parte del traffico merci nord-sud e viceversa è tornato a percorrere l'asse del San Gottardo. Nonostante siamo ai primi di ottobre, la giornata per queste latitudini è calda anche se il cielo è velato da un sottilissimo strato di nubi.
Alle 11.37 al binario 1 arriva puntuale da Lugano il Gotthard Panorama Express, trainato dalla Re 4/4 11191. La composizione del treno prevede dietro alla Re 4/4 tre vetture panoramiche di prima classe, e due di seconda classe, di cui una con la possibilità di aprire i finestrini. Prendiamo posto nella vettura 11, la prima subito dietro il locomotore, e veniamo accolti dal personale delle FFS che ci farà da guida.
Con la classica puntualità svizzera, alla 11.40 il treno si muove in direzione nord. Dalle ampie vetrate dei finestrini vediamo sfilare la periferia nord di Bellinzona con il grande scalo ferroviario, baciati dal sole che a fatica riesce a passare attraverso la velatura del cielo. Nel frattempo dagli altoparlanti del treno una voce ci guida lungo il tragitto raccontando storia, aneddoti e curiosità sulla nostra linea. Il viaggio prosegue dolcemente, il paesaggio passa chilometro dopo chilometro da quello urbano a quello agreste delle montagne svizzere. A Bodio possiamo vedere alla nostra sinistra il portale sud della galleria di base del San Gottardo e pochi chilometri più avanti incrociamo con lo sguardo uno dei pozzi di aerazione e l'ingresso della stazione sotterranea di emergenza di Faido.
La montagna prende il sopravvento e giungiamo ad un punto molto conosciuto dagli appassionati di treni e tra i più suggestivi: gli elicoidali di Giornico. Qui la ferrovia si inerpica nella valle guadagnando centinaia di metri di quota in pochi chilometri. Dalla vecchia stazione, ormai dismessa, si gode lo spettacolo della linea che si arrampica sulle gole della Biaschina. Dapprima supera il Ticino, passando sul lato sinistro della valle; entra nella galleria elicoidale di Travi, che in 1547 metri compie una curva di 270 gradi; dopo un tratto a mezza costa, passa sotto la strada cantonale con la breve galleria Tourniquet, per poi entrare in una seconda galleria elicoidale, la Pianotondo. Quest'ultima ha una lunghezza di 1.508 metri e compie un giro di 360 gradi. Il tunnel La Lume conduce al fondovalle della Leventina e alla successiva stazione di Lavorgo. In nove chilometri di tracciato la ferrovia guadagna 205 metri di quota, con una pendenza media del 22 per mille.
Guadagnata quota, il paesaggio è quello tipico di una valle alpina, alte montagne ai lati e a fondo valle distese di prati verdi "affollati" di mucche al pascolo. Qui il cielo si fa più nuvoloso, mentre alla nostra destra a Piotta possiamo vedere la funicolare che porta al lago Ritom, la più ripida al mondo con una pendenza massima dell'87,8% e quella media del 71%.
Alle 12.37 giungiamo ad Airolo, che con i suoi 1.142 metri s.l.m è la stazione più alta della rete FFS. Airolo è l'ultimo paese del Ticino prima del tunnel di valico e per fortuna qui possiamo riapprezzare il sole. Qui si chiude il racconto della prima parte del nostro viaggio. Nei prossimi giorni la seconda parte.
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