Come avevo accennato nella prima puntata (Approfondimenti del 10/05/1998) grazie al signor Astorino, capo deposito FS, mi si aprirono letteralmente le porte dell'impianto delle FCL che a differenza di quello della rete nazionale non era ben visibile arrivando in treno a Cosenza.
L'unica zona accessibile allo sguardo erano i binari d'accantonamento sui quali ricordo, agli inizi degli anni 70, molte vaporiere che riconobbi successivamente per appartenere al gruppo 170/180 (l'ultimo esemplare del quale è la 188 che da anni è in attesa di restauro presso il deposito locomotive di Gioia Tauro).
In arrivo dai miei viaggi da Spezzano o da Paola non riuscivo a veder un fil di fumo, al contrario dell'impianto FS dove le locomotive 981 erano sempre accese, talvolta in compagnia di uno-due 625, usate fin verso Sibari (e ciò fino agli anni 1971/1973).
L'arrivo da Catanzaro della sola vaporiera atta di tutto il parco FCL, la 504 a cremagliera, cui era saltato un tubo bollitore durante il viaggio dell'AATV (Associazione Amici della Trazione a Vapore) dell'ottobre del 1985, fu la molla che mi spinse a chiedere al signor Astorino se fosse possibile andare a vedere i lavori grazie alle sue conoscenze presso l'impianto FCL: così fu e quasi come una sorta di parco delle meraviglie, finalmente, dopo tanti anni, potetti entrare in quel vasto ed attrezzato impianto, dotato ancora di una piattaforma girevole.
Ma l'altro avvenimento determinante ai fini della mia passione e che certo servì non poco anche a portare avanti il mio audiovisivo "Immagini Ferroviarie", fu rappresentato dall'incontro con il suo Capo Deposito FCL il signor Pasquale Iuliano: con questa figura onesta, appassionata, responsabile, disponibile, il rapporto fu di grande amicizia, affetto, stima reciproca, rispetto, tanto che pochi giorni dopo fui invitato alla corsa di prova della 504, subito rimessa in pressione dalle abili mani di tutto il personale più anziano.
Quel 30 ottobre 1986 fu una giornata memorabile e solo motivi di tempo, non permisero di allargare la cerchia di appassionato presenti all'evento.
Nei mesi successivi prese piede un'altra inattesa iniziativa: il ritorno a Cosenza dopo circa 10 anni di accantonamento a San Giovanni in Fiore della 403, una Caprotti CEMSA del 1931 (vedi Approfondimenti del 11/11/1997); così a marzo del 1987, anziani, esperti operai e tecnici erano intorno alla macchina più rappresentativa delle FCL!
Ogni fine settimana, armati di telecamera e VCR (le handicam non erano ancora tanto diffuse) andavamo a riprendere i progressi di quella che, giunta a Cosenza come un rudere, diventava sempre di più una vaporiera nuova di trinca!
A luglio già la pressa a caldo, ai primi di settembre, la corsa di prova, pochi giorni dopo, il primo speciale per il DLF della Ferrovia Circumetnea!
In meno di un anno due vaporiere erano rientrate in pressione, ma si pensava anche alle vetture: nel volgere di un altro anno le vetture disponibili erano ben tre, a carrelli ed una a due assi; a Catanzaro era poi necessario disporre di un bagagliaio freno per il tratto in cremagliera del lido: ecco riparato il veicolo siglato 2904!
Ma Don Pasquale non smetteva di stupirci:dopo aver dotato una delle carrozze a carrelli di angolo bar (!) non sembrava soddisfatto; durante uno dei numerosi speciali che, nel triennio 1988-1990 si svolsero sulle FCL, non smetteva di gironzolare intorno ad una poderosa vaporiera di sagoma tipicamente teutonica, anch'essa a San Giovanni in Fiore dal 1977: la 353!
Quasi alla chetichella, nell'aprile del 1988 ce la vedemmo apparire nel piazzale del deposito locomotive di Cosenza!
Ma dovette passare quasi un biennio per avviare i primi lavori che, iniziati nel marzo 1990, finirono a febbraio dell'anno successivo, con un piccolo ritardo dovuto alla ricostruzione ex-novo dei serbatoi dell'aria del freno; 22 febbraio 1991: terza corsa di prova in poco più di quattro anni!
Anche la 353 rientrava ufficialmente atta nel parco FCL (senza dimenticare che a Bari l'aveva preceduta di poco la 421 e seguita la 402; contemporaneamente anche Cagliari e Sassari erano per gli appassionati con le loro FCS 43, 400, SFS 5, etc.).
Purtroppo per noi si avvicinava la soglia del pensionamento di Don Pasquale; era l'estate del 1992: di ritorno dalle riprese della corsa di prova a Bari della 402, volevo fare gli auguri all'amico per congedarmi e ringraziarlo, ma un destino fatale impedì il nostro ultimo incontro in ufficio a tre giorni dal pensionamento, un infarto lo stroncò a pochi passi dalle sue tanto amate vaporiere!
Ed oggi? Una tristezza mi assale nel passare davanti al cancello del deposito locomotive FCL, anche perchè dall'agosto 1997 le linee FCL la domenica sono chiuse e così pure gli uffici.
Gli speciali, già discretamente diradatisi dal 1994 in poi, oggi sono ridotti al lumicino; le vaporiere hanno una sorte incerta, specie col passaggio alle FS, che chiedono costi elevati agli appassionati ed ai turisti, ritengono eccessivamente oneroso il mantenere atte le tre vaporiere di Cosenza e Catanzaro eppure chi avesse visitato l'impianto di Cosenza una decina di anni fa o poco meno, viveva un autentico sogno vaporistico ad occhi aperti, sogno del quale solo le foto che qui vedete potranno mantenere in me (e spero in voi che leggete queste poche righe) il ricordo di una grande amicizia e di un magnifico arco di tempo.
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