In Italia non sono molte le città dotate di impianti funicolari per il trasporto urbano e spesso non offrono all'appassionato di trasporti ferroviari quegli spunti paesaggistici e tecnici tali da invogliarlo ad un approfondimento di questa tematica molto particolare. Così non è per i due impianti presenti nella città Orobica: questa volta tratteremo dell'impianto posto a quota inferiore, rimandando il discorso sulla funicolare di San Vigilio ad uno dei prossimi articoli (vedi Approfondimenti del 08/06/2006).
Nel corso di diversi anni l'amministrazione comunale esaminò numerosi progetti di collegamento che furono oggetto di lunghi dibattiti: risultò vincente nel 1887 quello a firma dell'ingegnere Alessandro Ferretti che propose un impianto funicolare fra viale Vittorio Emanuele e la piazza "Mercato delle Scarpe".
L'impianto venne realizzato dallo stesso progettista che ne ottenne la concessione ventennale dell'esercizio assieme a quello del servizio di tram a cavalli sviluppato nella città bassa.
L'inaugurazione avvenne il 20 settembre 1887, ma la festa venne guastata da un banale intoppo meccanico: il blocco di una ruota costrinse i numerosi viaggiatori saliti per l'occasione sul colle a ridiscendere a piedi. Dopo questo inizio burrascoso non ci furono ulteriori fatti degni di nota e l'esercizio proseguì regolarmente.
Allo scadere della concessione, nel 1907, a seguito di un referendum popolare, la gestione dell'impianto venne rilevata dall'amministrazione comunale che creò un'apposita società: la Azienda Municipalizzata Funicolari e Tranvie Elettriche (AMFTE).
Nel 1921 l'impianto venne completamente rinnovato sostituendo le due vetture con altre realizzate dalla Stigler di Milano. Inoltre fu realizzato un importante rimaneggiamento delle due stazioni.
Successivamente furono realizzati importanti interventi di manutenzione sia nel 1954, con la ricostruzione della stazione inferiore, che nel 1963-64, quando vennero nuovamente sostituite le due vetture.
Infine nel 1987, in occasione del centenario dell'inaugurazione, l'impianto è stato completamente rimodernato a cura della Ceretti Tanfani di Milano con l'adozione di avanzati sistemi di sicurezza in linea con le normative vigenti.
Oggi il servizio funicolare è affidato alla Azienda Trasporti di Bergamo (ATB), un consorzio fra cinque aziende operanti sul territorio della città di Bergamo e degli altri Comuni serviti: Albano S. Alessandro, Almè, Alzano Lombardo, Azzano San Paolo, Curno, Dalmine, Gorle, Grassobbio, Lallio, Mozzo, Orio al Serio, Osio Sopra, Paladina, Pedrengo, Ponteranica, Ponte San Pietro, Ranica, Scanzo, Seriate, Sorisole, Stezzano, Torre Boldone, Torre de' Roveri, Treviolo, Valbrembo, Villa d'Almè, Villa di Serio.
Da un punto di vista tecnico la funicolare di Bergamo presenta, nella configurazione attuale, la particolarità di non avere le cabine vincolate fra di loro e quindi manca del classico movimento a va e vieni con incrocio in un punto centrale della linea. Ogni cabina si muove su un binario dedicato ed è vincolata ad un contrappeso che si muove all'interno di un pozzo.
Questa configurazione consente una maggiore elasticità di esercizio, potendosi effettuare le corse con una sola cabina, sia per adattarsi alle momentanee esigenze del traffico che per superare i momenti di manutenzione programmata dell'impianto senza sopprimere completamente il servizio.
Il successo di questo mezzo ecologico è ben rappresentato dai numeri collezionati assieme alla funicolare di San Vigilio: vengono percorsi 45.000 km all'anno trasportando un totale di 2.100.000 viaggiatori.
| Funicolare Città alta | ||
|---|---|---|
| Linea di... | Sinistra | Destra |
| Lunghezza | 234 | 240 |
| Quota inferiore | 271 | |
| Quota superiore | 356 | |
| Dislivello | 85 | |
| Pendenza max | 52% | |
| Pendenza media | 36.32% | 35.42% |
| Posti (di cui a sedere) | 50 (12) | |
| Scartamento | 1000 mm | |
👉 Iscriviti alla newsletter quotidiana gratuita di FERROVIE.IT per ricevere tutte le mattine le ultime notizie.
👉 Unisciti al nostro canale WhatsApp per aggiornamenti in tempo reale.
👉 Condividi: